Regia di Jon Turteltaub vedi scheda film
Una cagata di film ma fatto decisamente molto bene.
Allora, di buono c’è che è ben fatto. Di cattivo, una botta di robe, se a un certo punto (da un certo punto) ti trovi a prendere per i fondelli le innumerevoli stronzate della sceneggiatura (un vero disastro) e fai battute ad alta voce per sdrammatizzare le scemenze che vedi. Si narra di come durante una ricerca scientifica si svegli il can che dorme, cioè il megalodonte, quello che fu nella preistoria un grosso squalo (ma tanto grosso, enorme, uno squalo che mangia squali a colazione).
I nostri eroi filocinesi (è chiaro il mercato di riferimento per questo film) troveranno il modo sia di schiattare in maniera cretina (una certa parte), sia di salvare la pellaccia e sistemare il furbo predatore fuori scala, malgrado i piani che escogitano siano uno più deficiente dell’altro.
La star è Jason Statham, in uno dei suoi peggiori momenti, dato che pare fuori posto come poche altre volte. Fine, qualche volto noto qua e là. Il film ha deluso critica e pubblico, ha avuto costi enormi, roba da non credere (ripeto, è fatto decisamente molto bene) e a grande sorpresa, con tutte le possibilità di fare un disastro, è invece andato piuttosto benino al botteghino, per motivi incomprensibili. Per me un benevolo 4. Anche qua, il titolista italiano ha dato fuori di testa. L’originale The Meg (che si capisce per cosa sta) diventa senza motivi validi Shark, come se si chiamasse così in inglese (ma non è vero). Poi, secondo titolo, Il primo squalo, che non si capisce che voglia dire, perché anche scientificamente è errato (caso mai, forse, il primo cugino dello squalo, ma forse). Oltre a trasmettere il messaggio che il titolista ha bisogno di ferie e psichiatri, trasmette anche false informazioni scientifiche.
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