Regia di John Milius vedi scheda film
Ho sentito parlare malissimo di questo film, soprattutto deriderlo per la totale assurdità degli avvenimenti rappresentati. In anni recenti si è saputo, però, che ai tempi della guerra fredda piani per l'invasione della parte avversa esistevano in entrambi i fronti, e se ciò non è successo possiamo solo ringraziare Dio.
La realizzazione la giudicherei complessivamente discreta. Dopo una prima parte un po' frettolosa e superficiale, ne fa seguito una più solida e attenta ai personaggi e alle situazioni. Quanto al punto di vista del regista sugli avvenimenti narrati, non ho visto squallida retorica e becera esaltazione alla Cuck Norris o Steven Seagal. Non ho visto neppure una visione che contrappone nettamente buoni a cattivi in modo manicheo. L'evento dell'invasione degli Stati Uniti viene presentato come il risultato di una certa situazione politica a livello mondiale, che quasi necessariamente porta al conflitto (vedasi le didascalie iniziali). A sostegno di ciò, per spiegare la guerra USA-URSS un personaggio dice ad un certo punto: quando due teppistelli si trovano l'uno di fronte all'altro, non possono che picchiarsi. Inoltre alcune scaramucce tra drappelli delle due parti mostrano molto più la crudeltà della guerra che una qualche esaltrazione. I soldati sovietici o cubani sono in fondo dei poveracci inviati dai loro governi a sparare, mentre pensano con nostalgia alla moglie lontana. L'odio dà alla testa agli stessi americani, come quando uccidono a sangue freddo dei nemici disarmati che implorano pietà.
Certo, su tutta la vicenda c'è l'idea del patriottismo statunitense e del dovere degli abitanti di difendere la loro terra dal piede straniero. Allo stesso modo, il regista, che sappiamo non essere comunista, non è tenero con l'indottrinamento della popolazione che iniziano a fare i comunisti. Comunque siamo lontani dal film di propaganda, dalla retorica e dall'esaltazione bellica. Quanto a verosimiglianza, siamo solo qualche metro più in là di quello che successe veramente. E poi il declino dell'URSS cominciò solo nel 1985; nel 1984 la tensione era ancora molto alta. Oserei dire che il film mi sembra un ammonimento su quello che poteva accadere, e una lancia spezzata a favore della pace. Sarà una recensione impopolare, ma io la vedo così.
Quanto a qualità cinematografica, il film non è perfettamente riuscito; diciamo che si lascia guardare volentieri e comunque ha qualche buon momento, specie verso la fine. Discrete le scene d'azione.
La fotografia è buona per gli scenari e i colori, e ci regala qualche rossastra panoramica sugli altipiani di un brullo e invernale Colorado.
Metterei i sottotitoli nelle numerose scene in russo e spagnolo.
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