Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Film, forse, ingiustamente sottovalutato. Dopo Nuovo Cinema Paradiso, Tornatore ci racconta un'altra favola, tornando al suo discorso sul cinema italiano degli albori e sulla Sicilia. C'è un delinquentucolo di mezza tacca che fa provini ai siciliani per un compenso di 1500 lire, dice che li invierà a Roma e che faranno successo; conoscerà gente di varia umanità e di varia estrazione, si innamorerà e sarà beccato dalla polizia. E' un discorso sulle miserie dell'Italia (e della Sicilia) del primo dopoguerra, sul cinema come arte del sogno, come fuga dalla realtà e come riscatto sociale e su come la miseria ed il cinema convivano e su come la prima rafforzi il secondo. Il secondo infatti è un sogno a cui tutti ambiscono ma a cui pochi possono arrivare ed è come le stelle che si vedono ma sono intoccabili ed irraggiungibili.
Il protagonista Castellitto è un po' simpatico ed un po' squallido, un po' nobile ed un po' cialtrone, un po' furbo ed un po' patetico; la sua maschera ricordi quelle grandi della commedia all'italiana (Sordi e Gassman in particolare) regalandoci un'interpretazione memorabile e facendoci dimenticare i personaggi di contorno un po' incolori. Tornatore racconta il tutto con tono leggero, quasi da commedia, solo nel finale la pellicola si appesantisce e si tinge di dramma, ma è indiscutibile che il film tocchi delle vette di pura poesia.
In fondo L'uomo delle stelle può essere considerato un prosieguo di Nuovo Cinema Paradiso visto da un'altra angolatura.
Tabellino dei punteggi di Film Tv humor:1 ritmo:3 impegno:2 tensione:2 erotismo:1
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