Regia di Giacinto Solito vedi scheda film
Trasposizione cinematografica dell'opera di Amilcare Ponchielli: nella Venezia del doge Alvise Badoero si consuma il dramma d'amore di Gioconda, invaghita di Enzo, che però non la ricambia, mentre alle spalle di tutti loro trama il perfido Barnaba.
Non quella di Leonardo da Vinci, bensì quella di Amilcare Ponchielli: La Gioconda è una messa in scena per il grande schermo dell’opera con libretto di Tobia Gorrio, pseudonimo e anagramma di Arrigo Boito, quella – per intenderci con il pubblico non espressamente melomane - che contiene la celebre Danza delle ore. Il film di Giacinto Solito è abbastanza sciatto, va rilevato: modesti i costumi e le scene, apprezzabili gli interpreti, fra i quali non spiccano nomi particolarmente noti, e sufficiente l’adesione alla trama di partenza, con intervalli musicati qua e là, ma nessun inserto lirico a parte la scena di chiusura. Nel cast: Alba Arnova, Paolo Carlini, Vira Silenti, Stanislao Cappello, Pina Cei, Augusto Di Giovanni e, un un ruolo laterale, Attilio Dottesio. Sceneggiatura del regista, di Arpad DeRiso e di Vana Arnould: un compitino svolto con un pizzico di superficialità, forse anche per ragioni di budget non eccelso. Il napoletano Solito lavorò più spesso come montatore (incarico che ricopre anche in questa occasione) e si dilettò dietro la macchina da presa solamente in quattro occasioni: questa è l’ultima di tale poker. 2,5/10.
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