Regia di Joel Schumacher vedi scheda film
Terzo capitolo della saga Batman ovvero l'inizio della crisi qualitativa del personaggio prima dell'avvento di Nolan. Il valido Joel Schumacher sostituisce alla regia il geniale Tim Burton e la cosa si riflette sui contenuti del prodotto che diviene un blockbusterone. Pur se dotato di un cast artistico di primo ordine, con Val Kilmer che non fa rimpiangere Michael Keaton nei panni dell'eroe mascherato, Batman Forever è privo del fascino gotico e maledetto dei primi due capitoli, non prendendo sul serio il personaggio e soprattutto il contesto in cui lo stesso opera. La Gotham di Schumacher non ha nulla di realistico. Sembra un mondo popolato di minorati, dove anche il capo della polizia, che esce di casa in pigiama per accorrere al segnale luminoso del pipistrello che solca il cielo, sembra non avere tutte le rotelle a posto. Schumacher, bravo da un punto di vista tecnico, volge il tutto al fumettistico di mero ed esclusivo intrattenimento. Ci mettono del loro anche gli sceneggiatori che spazzano via la malinconia e i toni cupi che verranno ripresi, seppur con una maggiore presa socio-politica, da Nolan, in favore di un polpettone intriso di ironia in cui si doppiano i villain e gli eroi in una sorta di gioco di squadra. Da una parte, al fianco del cavaliere oscuro, arriva Robin (un ragazzino viziato e testardo), dall'altra Harvey Due Facce (lo ritroveremo con Nolan) ed Enigmista. È la caratterizzazione di questi personaggi che non convince. Se da una parte si cerca di dare al personaggio centrale una dimensione cupa frutto di una personalità fatta da due anime contrapposte, sul l'altro versante si portano in scena personaggi elaborati in modo fanciullesco. Al di là di Batman, tutti gli altri personaggi sembrano degli idioti o, se preferite, dei personaggi da cartone animato. Tommy Lee Jones (tremenda interpretazione) scimmiotta male Jack Nicholson, senza riuscire a trasmettere quella folle e cattiva ironia che distingueva il Joker di Burton. Harvey Due Facce è davvero idiota e si muove in modo farsesco; l'unica cosa positiva sono il suo continuo giocare con le monete e la sua duplicità. Ancora più sopra le righe l'Enigmista del funambolico Jim Carrey (schizzato come non mai). Anche qua siamo dalle parti del cartoons. Piace poco anche il Robin, buttato dentro tanto per giocare con un maggior numero di personaggi e strizzare l'occhiolino ai fan del fumetto.
Alla fine si salvano gli effetti speciali, l'eccellente fotografia ultra colorata di Stephen Goldblatt (giustamente candidato all'Oscar) e i movimenti di macchina di Schumacher. Brava anche Nicole Kidman, la più in parte del lotto. Grosso successo commerciale, ma non di critica. Tre nomination all'oscar (oltre alla fotografia, anche per miglior sonoro e miglior montaggio sonoro), ma pochi premi portati a casa. Da vedere staccando il cervello.
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