Regia di Tommy Wirkola vedi scheda film
In un futuro non poi troppo lontano, sovrappopolazione e carenza di cibo costringono le autorità ad emanare la Legge del Figlio Unico per limitare le nascite, in questo scenario, un nonno amorevole cerca di salvaguardare sette gemelline rimaste con solo lui al mondo, architettando una esistenza unica che le sette impersoneranno per un giorno della settimana a testa.
Idea pregevole ed impegno di script sostanzioso ed ostico, soprattutto per Naomi Rapace che offre comunque un'ottima prova di personalità, atteggiamenti e gestualità differenti per ognuna delle sette sorelle.
Sicuramente c'era da sbizzarrirsi sull'impegno introspettivo col quale, le sette differenti donne, avrebbero affrontato la loro identità comune, e da questo lato la pellicola latita alla grande, buttandola invece, principalmente, sul terreno che si addice di più a Virkola e dal quale cinematograficamente proviene, quindi una deriva splatter pulp spesso esagerata, insistita e poco efficace.
C'erano da sottolineare gli infiniti effetti che ogni diversa personalità avrebbe comunque riversato in quella vita comune che, ognuna di loro, un solo giorno a settimana, era chiamata a vivere nel rispetto di regole comuni.
E qui Virkola, - scusate la ripetizione - liscia decisamente il bersaglio, evitando di cimentarsi in qualcosa che probabilmente scarseggia alquanto dalle sue corde registiche.
Effetti che verranno riproposti solo verso fine film, per argomentare un epilogo invece riuscito e verosimilmente credibile, al termine di una girandola di sparatorie, inseguimenti ed esplosioni della cui gran parte avremmo potuto serenamente fare a meno.
Avverto diffuso malcontento tra svariati amici di FilmTv rispetto a questa pellicola, ma insisto su un tasto: la ricerca della novità ed il laborioso tentativo di perseguirla va comunque premiato.
Rispetto a un celebrato The Place, ad esempio, che si introspetta addosso, Seven Sisters tutta la vita, anche se ridondante di svariate efferatezze...
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