Regia di Denis Chouinard, Nicolas Wadimoff vedi scheda film
“Clandestins” è un film appassionato che si lascia indubbiamente vedere per la tensione costante che lo accompagna e il notevole livello recitativo dei sei protagonisti. E’ un film claustrofobico come pochi altri e stracarico di violenza interiore. Eloquente al riguardo è il sottotitolo che appare nella locandina: “Non solo i ratti viaggiano in fondo alle stive”. Si è infatti vicini all’osservazione di cavie rinchiuse in uno spazio ristretto e senza via d’uscita. Con il passare delle ore e dei giorni, l’ambiente si degrada in maniera drammatica, la sporcizia e i rifiuti di ogni genere si accumulano, l’aggressività cresce, mentre le speranze di sopravvivenza si riducono al lumicino. Nel suo sviluppo, la vicenda rischia inevitabilmente di solleticare una sorta di voyeurismo sadico da parte dello spettatore. Resta tuttavia ineccepibile l’attualità della storia raccontata, anche se la pellicola risale a quasi vent’anni or sono, motivo per il quale le si può perdonare il fatto di non aver approfondito le ragioni, politiche, sociali o altro, che hanno indotto i malcapitati protagonisti ad avventurarsi in un’impresa più che disperata. Lascia semmai perplessi il finale a dir poco manicheo, quando i clandestini vengono scoperti dal personale di bordo: i “cattivi” del gruppo vengono abbandonati al loro destino a bordo di un gommone malconcio, mentre i due bambini riescono a farla franca, nascondendosi negli anfratti della nave. Un esito deludente: un pugno allo stomaco fiaccamente bilanciato da una piccola consolazione. Dopo tanta tensione, era lecito aspettarsi qualcosa di più articolato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta