Regia di Phillip Guzman vedi scheda film
La paralisi del sonno è un disturbo che affligge milioni di persone in tutto il mondo e nonostante la scienza e la medicina siano state oggi capaci di spiegarne con esattezza cause e meccanismi di funzionamento e riproduzione, si tratta di un fenomeno continua ad essere avvolto in un alone di credenze e superstizioni di natura esoterica.
Avendo per secoli attirato l’interesse di artisti e letterati che vi hanno dedicato quadri e trattati, mancava solo quello del cinema. Ci prova questo horror a low budget che mescola le vicende di incomprensioni familiari e sentimentali con le leggende oscure che circolano attorno a questa particolare condizione fisica, sperimentata nel bel mezzo della notte da chi si sente strozzare da una qualche entità malefica. Dopo una prima parte di indagine e approfondimento razionale sul tema, la giovane assistente sociale Kate Bowman si convince che la sorella gemella sia morta proprio a causa di qualche demone che la perseguitava da anni e che è infine riuscito a prendere la sua vita proprio mentre dormiva. Scoprendo altri casi simili, con l’aiuto del fidanzato della sorella e di un eccentrico studioso, si metterà sulle tracce della misteriosa strega con lo scopo di sconfiggerla una volta per tutte. Ma per riuscirci dovrà sottoporsi ad una pericolosa terapia.
L’argomento era senz’altro interessante, sebbene non troppo originale, ricordando la celebre saga Nightmare, lo sviluppo però si rivela piuttosto piatto, banale e ripetitivo, tanto per i personaggi insipidi, quanto per la regia che regala pochissimi sussulti, affidandosi soprattutto ad un comparto sonoro che predilige i suoni cupi e bassi, rivelandosi piuttosto invadente e alla lunga stancante, così come lo è il fantomatico nemico che rimane un fantasma cattivo, privo di ulteriore caratterizzazione o motivazione.
Dimenticabile.
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