Regia di Darren Aronofsky vedi scheda film
“Madre” è un film che divide aspramente pubblico e critica, e forse conviene partire da questo dato… ogni reazione è legittima, l’importante è dire la propria senza farsi influenzare dal giudizio altrui. Aronofsky costruisce un film volutamente simbolico-allegorico, un incubo surreale che sfocia nell’horror, un film politico che aggiorna alla situazione attuale gli enigmi di film come “Rosemary’s baby” di Polanski o “L’angelo sterminatore” di Bunuel, citati in maniera abbastanza scoperta. Sulla carta il film ha tutto per funzionare e il crescendo della prima ora di proiezione regge abbastanza bene, accumulando sorprese e colpi di scena con una sceneggiatura abbastanza interessante, dove i personaggi hanno delle motivazioni e non sono esclusivamente funzioni allegoriche di un discorso predefinito. Poi il regista non riesce a fermarsi in tempo, e il troppo storpia: il film sceglie la strada dell’eccesso, di un grand-guignol spesso abbastanza compiaciuto (non tutti hanno la maestria di un Aldrich di “Che fine ha fatto Baby Jane”, evidentemente, che nello stesso genere sforno’ un capolavoro), ma soprattutto i vari simbolismi e i messaggi cifrati sul ruolo dell’Artista nella società, sulla fragilità della coppia, sul cannibalismo e la morbosità del pubblico, finiscono per lasciare indifferenti o comunque non appassionano, così come un finale horror che non sto a riferire perché non mi ha né emozionato né sconvolto. Riconosco al regista una notevole bravura a livello visivo, nell’uso delle luci e della macchina a mano in particolare, tanto da farne un testo filmico sicuramente non banale anche nelle diverse citazioni, ma questo non allontana l’impressione di film costruito a tavolino e pretenzioso che spesso emana da “Madre”. Tra gli interpreti Jennifer Lawrence mette in evidenza un notevole impegno interpretativo e un buon controllo del personaggio almeno fino a quando la ragazza si scopre incinta, poi purtroppo la sceneggiatura la serve male e finisce anche lei per deragliare; fra gli altri nessuno mi ha particolarmente colpito, con un Javier Bardem inferiore al suo standard e spinto in certi momenti a fare la caricatura dei suoi personaggi abituali, e Michelle Pfeiffer e Ed Harris sacrificati in ruoli appena abbozzati, che non possono sfoggiare un particolare carisma interpretativo. Per me un’occasione almeno in parte sprecata che non replica i risultati più interessanti de “Il cigno nero”, ma se riesco dovrò approfondire la conoscenza dell’autore e delle sue altre opere.
Voto 6/10
Madre! (2017): Javier Bardem, Jennifer Lawrence
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