Regia di Danny Cannon vedi scheda film
"Dredd - La legge sono io" (titolo che sembra quasi il primo tentativo di parlare di un primate, ma noi popolo italico siamo esperti nel distruggere i titoli) è probabilmente uno dei film più avveniristici a cui ha partecipato Sylvester Stallone, rispetto a ruoli più terra-terra come l' ottimo "Rocky" o lo spericolato "Rambo": simile alla pellicola di Danny Cannon, piuttosto, può essere "Demolition Man", con la bellissima Sandra Bullock e un grande Wesley Snipes. "Judge Dredd" infatti è ambientato nel futuro, come il suddetto "Demolition Man": ci troviamo in una megalopoli dove imperversa il crimine. Sly, incastrato in una carnevalesca tutina e con lenti a contatto azzurre, interpreta Dredd, che è il giustiziere per eccellenza, famoso ovunque per la sua disciplina. Pertanto, il poveretto ci resta sensibilmente male quando viene accusato di aver ucciso un Giudice, come dimostra un filmato (in realtà è il cattivissimo Armand Assante, vero attorone della pellicola). La trama è questa, esplosione più, esplosione meno. Dredd trova comunque qualcuno che si fidi di lui (la bella Diane Lane), ma basterà? I dialoghi del film sono improponibili: spicca su tutti la celeberrima frase "Io non ho infranto la legge, io SONO la legge!" espressa dal nostro simpatico pugile di Filadelfia quando viene incastrato. Tutto il film sa di buffo, casereccio, con un retrogusto comico ma probabilmente non voluto, di chi vuole farsi prendere in considerazione ma non convince nemmeno sè stesso. Finale improponibile.
Bim bum bam.
Sceneggiatura, probabilmente regia.
Bravetta.
Sicuramente migliore lui di Stallone. Convince.
Discretamente ridicolo, monoespressivo come forse richiedeva il ruolo (addirittura sembra più impegnato quando indossa il casco).
Mah..
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