Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Questa storia di una passione è la storia di tutte le passioni; intendiamoci: in un certo senso è positivo che la vicenda, così come la racconta e la mette in scena (con un lieve accento sulle psicologie dei due protagonisti) Eastwood, abbia un valore così ampio e possa essere interpretata a proprio modo da ogni spettatore (in fondo si tratta semplicemente di un uomo ed una donna che vivono una fugace esperienza amorosa, nulla più); in un altro senso però questa vaghezza della trama, questo suo essere una 'storia qualunque' può dare luogo ad una dispersione delle potenzialità della riflessione di fondo fra i due amanti. Ovvero: lei è la casalinga, quella sedentaria, che attende il ritorno a casa del marito (fuori a 'vivere') per accoglierlo nel migliore dei modi; lui è l'uomo di mondo, timoroso di nulla, sempre pronto a partire e a cogliere l'occasione (insomma, 'vive'): una volta instillato in lei il germe della vitalità, dopo averle fatto capire, in parole povere (cioè quelle del film), che 'si vive una volta sola', ci si può attendere un sostanziale, drastico cambiamento; e invece non accadrà nulla. Ognuno per la sua strada, anzi: lui per la sua strada, lei ferma nel suo rifugio. In definitiva non si tratta di un brutto lavoro, ma solo di un romanzetto rosa con sottili trame psicologiche-esistenziali non sufficientemente sviluppate; poco interesse per il torbido o il morboso, ma è comunque troppo lunga una pellicola di due ore e passa per la poca materia narrativa contenuta. 5/10.
Metà degli anni '50, a Madison County arriva un fotografo professionista per ritrarre i famosi ponti del luogo. Incontra per caso una casalinga sola che si lascia attrarre dal fascino dell'uomo: la loro passione dura però solo 4 giorni, tanti sono quelli in cui il marito ed i figli rimarranno fuori città. Poi il fotografo se ne ripartirà.
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