Regia di Clint Eastwood vedi scheda film
Un film ricco di emozioni e sentimenti. Racconta la storia d’amore impossibile tra una casalinga e un fotografo che si sono incontrati per puro caso. Lei sposata, lui un uomo di mondo abituato a girare per il suo lavoro, si incontrano e tra i due scatta un amore profondo, viscerale, uno di quegli amori che possono provare una volta sola nella vita.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Robert James Waller ed è un’opera di fantasia. Racconta la storia d’amore tra una casalinga e un fotografo che si sono incontrati per puro caso. Lei sposata, lui un uomo di mondo abituato a girare per il suo lavoro, si incontrano e tra i due scatta un amore profondo e viscerale che li porterà a fare scelte determinanti nelle loro vite. Di genere romantico, il film mostra come l’imprevedibilità delle situazioni inaspettate può cambiare il corso naturale della vita. Un’interpretazione eccezionale di Meryl Streep come attrice protagonista, riesce a trasmettere allo spettatore la passione e il conflitto interiore che prova per questo amore così inaspettato. Clint Eastwod in questa pellicola diretta da lui stesso, trasmette con eleganza e purezza il significato dell’amore, dimostrando come amare significa anche accettare il bene altrui anche se questo comporta sofferenza e rinuncia. Il film ha una ritmica lenta, ma un’ottima ambientazione perché rispecchia fedelmente la realtà in cui sono vissuti i protagonisti in contrapposizione con “l’oggi” in cui i figli di lei vengono a conoscenza della parte più intima della loro madre; una ritmica ideale per raccontare la storia d’amore tra Francesca (casalinga sposata con figli) e Robert (fotografo free lance per il National Geographic) nelle sperdute campagne dell’Iowa nell’anno 1965. Il film è caratterizzato da un continuo flashback temporale tra il 1965 e il presente in cui i figli di Francesca vengono a conoscenza del tradimento della madre solo alla sua morte. Molto toccante la parte finale del film nella quale il regista trasmette al telespettatore la sofferenza e la lotta emotiva interiore provata di Francesca. Il film mi è piaciuto molto perché racconta una storia d’amore in un’epoca diversa da oggi, in cui il giudizio delle persone era talmente potente da poter far decidere di sacrificare se stessi pur di non far del male agli altri. E’ una storia avvolgente, perché racconta un amore raro, imprevedibile ma travolgente perché vissuto ad una età matura, quando tutto ha un peso diverso. La scena più commovente, dal mio punto di vista, è quando Francesca, in macchina con il marito, fermi al semaforo, in una grigia giornata e sotto una pioggia battente, afferra la maniglia della portiera. Vorrebbe aprirla, raggiungere Robert che l’aspettava nella macchina davanti di loro. Ma lei, soffocando silenziosamente le sue lacrime, rimane ferma. In questa scena si legge il forte combattimento interiore di Francesca; in un modo o nell’altro la sua scelta avrebbe portato sofferenza in una delle due possibili vite. Entrambi i protagonisti comunicano con eleganza, passione, e verità le loro emozioni, immersi in quello che è il vivere una storia d’amore in un’epoca caratterizzata da pregiudizi e conformismi. In questo film il personaggio di Francesca è emblematico nel mostrare la vita di una casalinga degli anni 60, molto dedita alla vita famigliare, completamente dedicata al marito e ai figli senza poter aver il tempo di pensare a se stessa se non nel momento in cui ne ha veramente l’occasione. Nel personaggio di Francesca, emerge il desiderio di libertà nei confronti della società in cui vive. È intrappolata in una routine che non le lascia scampo. Il finale del film è rappresentativo di quello che spesso accade nella realtà, la scelta di anteporre il bene altrui al proprio, portandosi dentro un dolore che trova pace solo al momento della morte. Esistono amori impossibili, sofferti che non troveranno mai lo spazio di essere vissuti: si possono “amare” tante persone nel corso della propria vita ma l’amore vero si incontra una volta sola e quando lo trovi è talmente travolgente che non è paragonabile a nessun sentimento mai provato prima.
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