Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Che schifo.
Il sentimento prevalente che ho avuto vedendo questo film è stata la pena. Pena per questi tre ragazzi, bistrattati e molestati in ogni modo dai loro genitori. Pena per i genitori che, in attesa di divorzio e snaturati per loro natura, non vogliono avere l’affidamento dei figli…gente di merda. E pena per tutti, autori sceneggiatori produttori, perché i vari soprusi che subiscono i ragazzi almeno avessero avuto uno sfondo da nero humour…no, nulla, non fanno mai ridere, neanche sorridere, solo tanta pena. La storia ambientata in Veneto è quella di Albanese e la Cortellesi che divorziano, uno pronto ad andare a fare il ginecologo in Mali, l’altra l’ingegnere in Svezia. Sono importanti svolte nelle proprie carriere, e nessuno dei due vuole l’affidamento dei figli. Tenteranno dunque in ogni modo di sembrare dei genitori ancora più pessimi di quello che sono, di modo che i figli scelgano l’altro. Il film è tutto qua, è il rifacimento di un film francese, che data la storia avrei lasciato là dov’era. Albanese ci mette del suo, la Cortellesi pure, anche se a volte ha l’accento veneto (fasullo), a volte no, e in regia nessuno ha detto nulla, accento a volte sì, va bene, accento a volte no, va bene lo stesso, ma allora proponi una coppia non veneta che vive in Veneto, no? Ce ne sono migliaia o milioni, che sarà mai, piuttosto che l’imbarazzante figura di un accento ondivago. Albanese giustamente neanche tenta e si tiene il suo.
Vabbè, per quanto sopra fiocca il 3, maledizione ai critici di Film Tv che me lo fecero notare come un bel film e così me lo segnai; molto più severo il grande pubblico, che lo bocciò, anche se il film andò al tempo benino al botteghino.
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