Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Alcune commedie italiane sembrano aver preso una strana piega. Non si limitano più al puro o mero intrattenimento ma cercano di diffondere un messaggio, una morale attraverso l'utilizzo del mezzo comico necessario per espandere il messaggio agli spettatori di ogni età e cultura cinefila. Se qui si parte da una base di buone premesse: due genitori in via di separazione che sono riusciti a trovare il giusto equilibrio affinché la cosa non finisca per traumatizzare i ragazzi; finisce poi in malora quando lei scopre che lui ha un'altra e lì la solita solfa che, tra battibecchi e dispetti, scaturisce in una diatriba che eccede di colpi bassi e in cui i figli sono solo un mezzo con cui perpetrare la vendetta. La presenza di Albanese e della Cortellesi è equilibrata e la coppia sembra funzionare ma l'utilizzo dei figli in modo improprio disintegra tutte le buone premesse di cui sopra, fino ad un finale non ovvio ma banale che abbassa ulteriormente la qualità della pellicola, facendo perdere definitivamente lo scopo logico della messa in scena, confondendo le acque sul reale messaggio che vuole mandare: fare di tutto pur di liberarsi dei propri figli? Sarà forse anche divertente per un pubblico di soli genitori, anche un po' frustrati dallo sfiancante ruolo ma, un figlio che incappa in una certa visione potrebbe uscirne non psicologicamente indenne, soprattutto quelli con un divorzio in via di esecuzione. Poco delicato.
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