Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Cortellesi e Albanese cinici ex ai ferri corti, in un'acida commedia che manca di realismo e sincerità.
Valeria e Nicola, coppia di successo nei rispettivi lavori ma assolutamente incapaci di gestire i tre figli nati da un matrimonio oramai al capolinea, decidono di separarsi pacificamente. La prospettiva di un avanzamento di carriera che giunge inaspettato a tentare entrambi, rimette però in discussione le loro premesse di accordarsi in maniera civile per il mantenimento dei figli. Tra i due inizia così una vera e propria guerra senza esclusione di colpi per evitare di ottenere la custodia della prole.
Riccardo Milani traspone un’acida commedia francese mai arrivata in Italia, potendo affidarsi al talento istrionico di due bravi attori quali la moglie Paola Cortellesi e Paolo Albanese, esuberanti protagonisti supportati da un cast di che comprende anche nomi quali Claudio Gioé, Stefania Rocca, Carlo Bucirosso, Matilde Gioli.
Non conosco né ho visto il film originale, ma che la sceneggiatura non sia prodotto di scrittura nostrana si avverte chiaramente nell’impostazione dei personaggi - cinici, egoisti, asentimentali, ipocriti e tutti dediti alla carriera - e nella dose di cattiveria e politicamente scorretto dell’umorismo, che in certi momenti raggiunge dei livelli abbastanza al limite del probabile e del sopportabile, pur ricadendo subito dopo in altrettante ingenuità, che finiscono per moltiplicarsi soprattutto nel finale, davvero stonato e inconcludente, che con i suoi toni rassicuranti inficia quanto tentato di rappresentare nei minuti precedenti.
Se il messaggio centrale sembrerebbe essere quello secondo cui i veri adulti al giorno d’oggi sono i minorenni, sempre più avanti dei genitori grazie al loro essere immersi in un mondo interconnesso dal quale apprendono più in fretta e senza filtri (concetto peraltro abbastanza risaputo), è altrettanto chiaro che il ripetuto tentativo di trasporre opere di successo d’oltralpe molto spesso non risulta una buona idea, se alla base mancano umanità e realismo, che rendano la storia credibile anche se in un altro contesto.
E questa squilibrata commedia ne è un esempio lampante.
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