Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Quando gli adulti non sanno fare gli adulti...
Una coppia di professionisti civilmente decide di divorziare con ampio accordo e in amicizia. Pur avendo scelto senza problemi l'affidamento congiunto dei figli, di fronte ai rispettivi e imprevisti impegni all'Estero di ognuno dei due per i mesi successivi, chi dovrà sacrificarsi a custodire i tre figli adolescenti nell'assenza dell'altro?
La commedia nasce da una idea interessante basata sulla realtà: nei procedimenti di divorzio i figli vengono spesso usati strumentalmente dai componenti della coppia per esercitarsi reciprocamente pressioni, ingerenze, vendette; ma mentre di solito il tema è sottrarre la custodia dei ragazzi al partner (anche se in chiave di "dispetto"), qui il problema è di scaricare il fardello al compagno/a per potersi mantenere liberi di seguire le proprie attività.
L'elemento ulteriore di questo film, che è il remake di un film francese di Bourboulon del 2015, è quindi il narcisismo di persone che vogliono comportarsi come se non avessero impegni o responsabilità, dimenticando però di non avere più 20 anni.
Potrebbe nascerne un'opera dissacratoria sulla istituzione stessa della famiglia, invece diventa solo spunto per una serie di gag spesso demenzialmente banali all'interno di una sceneggiatura che ripropone con stucchevole insistenza le goffe malefatte genitoriali. Non si è neanche provato minimamente a far collimare le psicologie degli interpreti con la vicenda; in particolare, le reazioni dei ragazzi alla guerra fra i genitori non sembrano compatibili con i loro atteggiamenti precedenti. E quindi ancora di più la conclusione "romantica" della storia mal si combina con tutto il resto.
Unico punto positivo: mostrare gli scorci di due belle ma non notissime città della provincia italiana, come Treviso e Vicenza e il simpatico cameo di Carlo Buccirosso.
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