Regia di William Friedkin vedi scheda film
L'unico film sportivo che io ricordi in cui la vittoria è la cosa peggiore che potesse capitare.Se si è completamente digiuni del basket universitario americano questo film è sconsigliato perchè non si riuscirebbe a capire il dilemma che sta alla base della scelta di coach Bell intepretato da un carismatico Nick Nolte.La regola è chiara:i giocatori che devono andare alle Università a giocare a basket non possono prendere soldi o altre regalie per andare a giocare nella tale Università.Una regola talmente ferrea e stupidamente draconiana che viene elusa costantemente rispolverando il vecchio adagio:la necessità aguzza l'ingegno.La realtà infatti è che il sistema condannato in questo film sia la triste consuetudine,sono solo più furbi.E quando l'allenatore vincendo la partita con una delle favorite alla corsa al titolo grazie ai tre giocatori reclutati con l'inghippo(per la prima volta in vita sua,stanco di perdere partite decide di girarsi dall'altra parte quando gli amici degli amici forniscono ai giocatori e alle loro famiglie quanto richiesto,appartamento,lavoro,trattore per lavorare,automobile e soldi in contanti) il nostro allenatore tutto d'un pezzo sbotta e in un rigurgito di coscienza denuncia tutti.Cercherà di ricominciare dal basso...Friedkin con la cinepresa ci sa veramente fare e parte la morale finale un po'troppo facile ai limiti della banalità ci consegna un efficace film sportivo in cui una volta tanto le riprese di basket non sono degne solo del filmino all'oratorio.Sarà perchè ci sono supercampioni come Anfernee"Penny" o Shaquille O'Neal ma anche gli altri non sfigurano ,così come anche i dettagli tecnici sono ben riprodotti.La parte più divertente è quella del tentativo di reclutamento dei tre supertalenti in cui l'allenatore cambia almeno tre volte religione per compiacere i ragazzzi e i loro genitori.Ma sbaglia quando pensa che non vogliano nulla in cambio della loro lettera di intenti(così la chiamano) di adesione ai programmi dell'Università.Nolte fa la figura del nanetto isterico in mezzo a tanti omaccioni ma ispira naturale simpatia e una volta tanto gli atletattori non sfigurano quando devono recitare qualche battuta davanti alla macchina da presa.Perlomeno, anche se si è ben consci che Friedkin nella sua carriera ha fatto molto meglio,il prodotto non è infarcito di tutte quelle ovvietà, di tutta quella filosofia della vittoria,ha molta meno tronfia retorica di tanti esponenti filmici del genere.E questo è un grande pregio....
in carriera sua ha fatto di meglio ma questo film sporitvo non è affatto da disprezzare
funziona nella parte del corruttore
ispira molta simpatia questa figura d'allenatore durissimo con i suoi ragazzi ma cialtrone nelLa vita privata
un po'in disparte
ok
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