Regia di William Friedkin vedi scheda film
Il cinema di Friedkin è sempre da seguire, anche se negli ultimi tempi le scelte sono discutibili. Mi ricordo benissimo di certe sue lamentele all'epoca di Jade in un incotro stampa in Italia, il suo cinema dovevva troppe volte venire a patti con la major, che lo distruggevano o lo vanificafavano. Qui abbiamo un moralismo che prende il sopravvento e sfugge dalle mani, un moralismo facile facile che logora il film almeno nel finale. Il problema della speculazione nello sport è evidente, e ne sappiamo anche noi qualcosa, ma forse la posizione doveva essere diversa e con un po' di polemica in più tralasciandio quelli che sono gli stereotipi che portano il compitino a facile conclusione. Le riprese sono coinvolgenti nell'azione, ma non bastano per salvare il film da uan piattezza e prevedibilità a cui è destinato.
Sheltn è un uno scenggiatore ad oc, per questo tipo di trama, ma non sempre ci ha azzeccato.
Un allenatore di basket in crisi, si trov ad affrontare problemi grossi per una scelta non mirata al risultato ma al lato umano della scelta degli uomini di squadra. La sua onestà gli ha sempre imposto delle regole che non possono stare più a confronto con i risultati degli altri. Si deve quindi adeguare a scegliere gli uomini rompendo queso suo patto con sé stesso, pur fingeno di non accorgersi di quello che sta succedendo, ma alla fine resisterà e prenderà il sopravvento la sua anima candida.
Il giornalista da scoop, che riesce mettere in crisi l'allenatore. Il ruolo del piantagrane.. perfetto.
Il corrotto, anche qui poca originalità nella scelta della'attore, un ruolo che gli sta appicato da sempre
Me la ricordo in Balla coi Lupi, peccato non ha avuto delle grandi occasioni dopo!
Perfetto fisicamente ed anche di testa, dove avremmo trovato un attore per questa parte se non in lui, bravo nonostante la sceneggiatura ovvia
Un regia che gioca poco, attenendosi ad una sceneggiatura ovvia e moralista.
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