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Mister Felicità

Regia di Alessandro Siani vedi scheda film

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La recensione su Mister Felicità

di will kane
2 stelle

Sette milioni e mezzo di euro incassati in pochi giorni proiettano già il nuovo film diretto ed interpretato da Alessandro Siani tra i campioni del box-office italico di quest'anno: certo, non raggiunge le cifre di Checco Zalone, ma il comico napoletano, che per la seconda volta in tre anni ha scelto di far uscire il suo lavoro il primo di Gennaio, è una garanzia per gli esercenti. Detto questo, perchè si sa che questi sono film per fare cassetta, e bisogna essere obiettivi, si può anche riconoscere che "Mister Felicità" è uno dei più brutti film che potremo vedere in questa stagione cinematografica. Scritto pedestremente, diretto senza un minimo sussulto di verve, recitato alla buona, con personaggi con meno spessore dei protagonisti di "Peppa Pig", il filmetto dimentica per strada l'innesco ( l'operazione per salvare la gamba della sorella del protagonista, di cui si parla solo nei primi venti minuti di proiezione), mette in scena dei camorristi del giro delle scommesse quasi bonari ( cosa abbastanza esecrabile, perchè si rischia di far passare per problemi da niente cose invece piuttosto gravi), pasticcia un conflitto familiare che più attaccato con lo sputo non si poteva escogitare, e siamo solo agli elementi narrativi. Ancor peggio i tentativi comici, con un tormentone ripetuto all'infinito, che non funziona neanche la prima volta ( "O lo fa, o non s'ha da fare!" e via declinando...), ruzzoloni da circo di serie C, gags sgonfie, e lo sperpero di due attori brillanti di altro livello, come Diego Abatantuono e Carla Signoris: Siani gioca a fare il comico che imita in parte Troisi (lasciamo stare, non infieriamo, povero Massimo, che con tre secondi centrava un sorriso), e un pò fa il belloccio che conquista comunque la ragazza di turno. Non è che con "O frate" ( gergo napoletano, a suo dire, giovanile) possa reggere di film in film, il ripetere costantemente se stesso ha affossato anche Pieraccioni. E se come comicità fisica si rimpiangono le comiche di Benny Hill, come descrizione di Napoli vengono da rivalutare i film con Nino D'Angelo. E' tutto dire.

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