Regia di Alessandro Siani vedi scheda film
Una commedia piacevole ma un po' altalenante nei tempi comici
2 milioni racimolati nel primo giorno di programmazione e l'onere di essere un film "top" (ovvero che si paga di più) nei circuiti The Space Cinema...Due grandi meriti per Alessandro Siani, classe 1975, al suo terzo film nella cabina di regia, dopo "Il principe abusivo" e "Si accettano miracoli", che dalla ottima spalla di Claudio Bisio in "Benvenuti al sud" realizza un'altra delle sue favole, come le definiscono gli slogan promozionali. Una favola quotidiana il cui protagonista si riavvicina al personaggio del "poveraccio" interpretato nella sua prima pellicola, che questa volta risponde al nome di Martino, mantenuto dalla sorella e con nessuna voglia di lavorare, tanto da sfondare il divano (da ricordare la sua conclusione: se lavoro poi mi licenziano, se mi fidanzo con qualcuna poi mi lascia). Ma quando sarà costretto ad arrivare da solo a fine mese, prenderà l'iniziativa di sostituire il capo della sorella, un certo Dottor Gioia (motivatore di nome e di fatto), interpretato da Abatantuono, facendosi chiamare Mister Felicità e cercando di riportare il sorriso sulle labbra a chi lo richiede. Una trama per niente banale che comprende la solita storia d'amore e scontate riflessioni sociali, ma che ovviamente non si concentra né da una parte né dall'altra; bello comunque il messaggio della felicità effimera da soli, ma più o meno durevole con l'amore e con la condivisione, esplicito nella scena in cui Siani e la pattinatrice che deve "curare" si confidano le loro malinconie. Ma il fulcro della storia risiede nella piacevolezza e nella leggerezza che dona alla pellicola, un pò sottotono nella prima parte e con troppe canzonette come sottofondo, ma molto spassosa nella seconda, con molte gag che funzionano, come quella della cena, con l'esilarante "mitragliata di noci", o quella fuori dall'ospedale, con l'impagabile espressione di Abatantuono mentre sfonda il vetro del tetto della macchina. E' da notare comunque che, nonostante la bravura e la simpatia di Siani, gran parte del divertimento si concentra nel talento comico di Abatantuono, tanto che senza di lui penso proprio che il film non sarebbe stato lo stesso. Questi due attori formano una bella coppia, ma rimango del parere che il primo sia meglio come coprotagonista che protagonista assoluto. Da segnalare anche Carla Signoris, molto brava tra i suoi isterismi e le sue risatine nervose. In fin dei conti una commedia piacevole ma altalenante. L'Alessandro nazionale offre dei momenti in cui spara una battuta dopo l'altra ad altri che si limita a figurare un pochino in secondo piano. Il film riesce nel complesso a divertire.
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