Regia di Annarita Zambrano vedi scheda film
CANNES 70 - UN CERTAIN REGARD
L'uccisione a sangue freddo di un professore universitario noto per la sua convinta diffidenza e perplessità nei confronti dei movimenti studenteschi di estrema sinistra, riapre, ad inizio del nuovo secolo, l'attenzione nei confronti di un ex terrorista che da vent'anni vive come un rifugiato politico in Francia, grazie ad una legge speciale dovuta alla presidenza Mitterrand.
L'uomo infatti è ritenuto, dalle fonti indagatrici italiane, il mandante della spregiudicata e feroce azione, e per questo le autorità italiane ne chiedono a gran voce l'estradizione.
Ma l'ex brigatista decide prudentemente, e nel modo più codardo che si possa immaginare, di darsi alla fuga, costringendo la figlia teenager, nata in Francia e madrelingua d'Oltralpe, a seguirlo controvoglia.
A pagare le conseguenze del curriculum ignominioso dell'uomo, finiscono solo per ritrovarsi i membri più stretti della sua famiglia d 'origine italiana: tutti innocenti e completamente estraneo ai fatti richiamati all'attenzione pubblica, individuati nelle persone della madre, anziana umile casalinga, ma soprattutto della sorella, professoressa di italiano in un liceo prestigioso di Bologna, suo marito giudice penale, e la di loro giovane figlia anvora bambina.
Un banale incidente fatale di macchina, che fa seguito ad acceso litigio tra l'uomo in fuga e la figlia sempre più ribelle, pone fine a quella fuga ed ai propositi criminali di quella bieca controversa e vigliacca persona.
Pur avendo il coraggio di tratteggiare caratteri di persone davvero poco accattivanti, per non dire oscure e torbide, :Dopo la guerra" si appoggia e gravita su personaggi che in definitiva risultano semplicemente abbozzati, approssimativi, poco sviscerati, che non permettono anche ad attori di solito volubili e sfaccettati, professionali ed affidabili del calibro di Giuseppe Battiston o Barbora Bobulova, di costruire altrettante figure in grado di sostenere degnamente la vicenda.
Che ha basi solide e contesti storici ben precisi, anche validamente ricostruiti, ma non proprio le prerogative essenziali e necessarie per fornire spunti od occasioni ai vari interpreti per appropriarsi dei loro personaggi, in modo da dar vita nel complesso ad un prodotto che risulti scorrevole e forte di una storia che sappia lasciarsi guardare con un minimo sindacale, se non proprio di passione, almeno di generico interesse.
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