Regia di Alessandro D'Alatri vedi scheda film
Matteo Achilli è un diciottenne molto intelligente ed ambizioso, ma svantaggiato dall'appartenenza ad una famiglia di bassa estrazione sociale (vive a Roma, nel complesso del Corviale) e dall'assenza di "conoscenze" di rilievo. Conclusi gli esami di maturità subisce una delusione in ambito sportivo; in conseguenza di ciò ha l'intuizione di creare un social network che consenta di far incontrare domanda ed offerta di lavoro assegnando a chi cerca occupazione un punteggio in rapporto agli studi effettuati ed alle esperienze acquisite. Pertanto, con l'aiuto della famiglia, che, nonostante le difficoltà economiche investe molto sul giovane, e successivamente di un giovane ingegnere un po' "nerd", pone in essere l'attuazione dell'idea, che attira interesse e riscuote successo. Contemporaneamente, il giovane si iscrive alla prestigiosa università Bocconi e si reca a Milano per gli studi; ne ricava notorietà e successo ma perde di vista le proprie origini; il rapporto con Emma, la "ragazza di sempre" entra in crisi. Il mutamento del carattere del protagonista entra in contrasto con il senso stesso della sua creazione, che è quello di evidenziare le capacità della persona affinchè possa trovare lavoro secondo criteri meritocratici. Nel momento in cui, dopo un boom iniziale, il social network entra in crisi per drastica diminuzione di iscritti, ma l'attenzione sul suo creatore è massima - è diventato ormai un personaggio pubblico - anche la politica inizia ad interessarsi a lui, in quanto possibile catalizzatore di centinaia di migliaia di voti, ed egli comprende che è necessario un ritorno alle origini. Pertanto rifiuta l'ingresso in politica, pone un freno alla sregolatezza della vita che ha praticato a Milano, riallaccia i rapporti con la "mente tecnica" artefice della propria creazione, per concentrarsi esclusivamente su essa, e infine torna ad essere accettato da Emma. Un film, che - ho scoperto solo dopo la visione - è basato su una storia vera, e molto recente. La realizzazione è discreta; le sequenze dell'ideazione, creazione e lancio del social network non sembrano particolarmente realistiche, ma, del resto, non credo che l'intenzione del regista fosse quella di realizzare un documentario, quanto quella di mostrare come, grazie a tenacia, ambizione e capacità, si possa arrivare al successo nonostante si parta svantaggiati; e come poi si possa facilmente divenire vittime di quegli stessi successo ed ambizione. Ciò, tuttavia, non è in linea con la conclusione del film che trovo eccessivamente "consolatoria", e pertanto non ho apprezzato. Nulla di eccezionale la recitazione; il regista crea personaggi eccessivamente stereotipati (il giovane imprenditore rampante, la ragazza "acqua e sapone", l'ingegnere "nerd", la "bocconiana" in carriera, etc.) e, con l'esclusione del protagonista, privi di spessore; pertanto gli attori non possono che appiattirsi in questi ruoli. Ambientazioni discretamente realizzate. Danno l'idea degli ambienti sociali teatro degli eventi; nulla che non si sia già visto, ma l'Italia - a grandi linee - è questa. Se si riesce a sorvolare su questi elementi negativi e sullo scarso legame con la realtà - ho letto sul web diverse valutazioni negative in merito al film legate a questo aspetto - il prodotto ha comunque un solido filo conduttore, e rimane, se non proprio piacevole, "passabile".
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