Regia di Richard C. Sarafian vedi scheda film
Inizia in Italia, a Pompei, ma poi è tutto britannico questo strano giallo psicologico messo in scena da un regista interessante e irregolare come l'americano d'origine armena Sarafian (1930-2013), di cui rappresenta l'esordio nel lungometraggio. Come spesso accade, lo scioglimento dell'intrico è alquanto deludente, ma si fa in tempo ad assistere a qualche momento che si può definire kafkiano e che in questo ambito è più che riuscito. Del resto, anche considerando la presenza di David Hemmings nel ruolo di protagonista, Frammenti di paura sembra una via di mezzo tra Blow Up di Antonioni e Profondo rosso di Argento, pur senza essere al livello dell'uno né dell'altro.
Alla fine, può darsi che tutta la vicenda si svolga in realtà nei meandri della mente, ancora non completamente guarita dalla tossicodipendenza, del protagonista, oppure il complotto ordito dall'associazione gerontocratica capeggiata dall'anziana zia del protagonista è reale. Ma quello che è ancora più probabile è che questa ambiguità, supportata dai frammenti di realtà ed immaginazione disseminati dal regista, sia più che voluta.
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