Roma, notte dell’ultimo dell’anno.
Poldo, donnaiolo impenitente, sta organizzando una cenetta per la preda di turno, quando all’improvviso gli piomba in casa Rosario, timido vicino di casa e amico, devastato perché in rotta con la storica fidanzata. Poldo cercherà di tirargli su il morale invitandolo a un party, ma neppure quello riuscirà a distrarre l’amico. Inquieti lasceranno pure la festa finendo in una notte di tregenda, senza fine, fatta di sequestri di persona e omicidi.
Primo lungometraggio dello sceneggiatore Angelo Orlando, allievo di Troisi di cui ricorda anche lo stile recitativo, in perfetta sintonia col borgataro Memphis. Commedia con un discreto ritmo (non senza cadute), che tenta – con notevole coraggio - nuove vie espressive (anche splatter) per l’epoca, con più di un occhio al Fuori Orario di Scorsese (vedi locandina).
Parterre di attori allora sconosciuti come Valerio Mastandrea, Claudia Gerini, Luca Zingaretti e Marco Giallini, capitanati dal pasoliniano Ninetto Davoli che – se il film non fosse girato nell’estate del ’94 rendendolo coevo di Pulp Fiction, uscito in Italia a ottobre – sembrerebbe giocare al Samuel Jackson tarantiniano, con tanto di sermoni pre lazzaronate.
Musiche del bluesman mediterraneo Roberto Ciotti. Fotografia notturna di Luca Santini.
Film che, forse, avrebbe avuto un altro destino, se fosse uscito qualche anno dopo.
Vedi videorecensione https://www.youtube.com/watch?v=goGGEyFmjBs&t=183s
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