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Waterworld

Regia di Kevin Reynolds vedi scheda film

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La recensione su Waterworld

di maso
6 stelle

Mffff...mffff.....ma non sentite la puzza di pesce plagio che esala dallo schermo quando trasmettono "Waterworld"?!?!?
Io un tantino la sento e sento anche l'odore dei dollari inacquariti affondati nel mare dell'insuccesso commerciale che ha colpito questo filmonaccio sfociato direttamente dalla borraccia di George Miller, l'acclamato ideatore della saga di Mad Max.
L'atmosfera non è proprio quella cupa della saga postatomica australiana, la grafica lo è tranne che per il deserto d'acqua antesignano di quello sabbioso percorso a tutta birra da Mel Gibson mentre il tono è vagamente comico e questo aspetto per certi versi salva il film perchè se Kostner si fosse preso troppo sul serio la sua cagata oceanica non sarebbe neanche da trasmettere nel laghetto televisivo, per il resto le similitudini con "Interceptor il guerriero della strada" sono un bel mucchio folto come uno stormo di pesci piccione: un uomo solo al comando, la sua branchia e bianco celeste, il suo nome Fausto Kostner a bordo di un catamarano blu, gli corre dietro il gruppo di Umungus acquatici allenati da Dennis "Cavalletta" Hopper proprietario di una baleniera petrolifera stracolma della preziosa benzina per raggiungere la ipotetica terra ferma che non c'è più se non nella profezia tatuata sulla bambina, come il regno di Tina Turner nel cuore del deserto c'è un atollo in mare aperto dove scambiare i resti di una civiltà sommersa che ora vive camminando sull'acqua. 
Il risultato di tanti soldi investiti è comunque divertente ed intrattiene per un paio d'ore spensierate, anche troppo spensierate perchè il film fa aprire gli occhi nelle scene d'azione e chiude le orecchie quando si parla, poi il bel culo della controfigura della Tipplehorn li fa spalancare e la battuta sui mostri marini che dormono di giorno le fa serrare ma la vetta del film è secondo me la comparsa del personaggio cardine della storia, uno di quei personaggi paragonabili al Verde di "Banana Joe" o Lo Storpio di "Pulp Fiction": sto parlando del mitico uomo galleggiante barbuto nella stiva della megapetroliera degli Smokers, un mito assoluto nella sua barchetta.

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