Regia di Gordon Douglas vedi scheda film
Se "La calda notte dell'ispettore Tibbs", oltre che un buon giallo, fu un'occasione importante per parlare di razzismo e rispetto da acquisire tra persone di colore diverso, fruttò cinque premi Oscar e un buon successo di cassetta;tre anni dopo Virgil Tibbs fu protagonista un'altra volta in questo sequel, che sfiora tematiche presentate nella prima avventura con l'ispettore di polizia coloured. Però, se il carisma interpretativo di Poitier rimane invariato, il passaggio di consegne tra Norman Jewison e il più modesto Gordon Douglas si fa sentire, sia a livello di stile che di impostazione del racconto, rendendo il tema civilista sullo sfondo e rendendo il film niente più che un onesto poliziesco tipico della sua epoca, che l'anno seguente, ad esempio, "Il braccio violento della legge" contribuì a rendere desueto per concezione dell'azione e della descrizione sia del mondo criminale che dell'atmosfera tra piedipiatti. Venuto da una trilogia sul detective privato Tony Rome, con Frank Sinatra, Douglas non coglie l'occasione di fornire al personaggio di Tibbs molto spessore più di quanto mostrato nel primo episodio, e pur avendo comprimari di un certo livello quali Martin Landau, Ed Asner ed Anthony Zerbe, confeziona un lungometraggio di respiro piuttosto corto.
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