Regia di George Cukor vedi scheda film
Katherine Hepburn nella sua biografia "Io", si lamento' che il suo amico regista George Cukor al giorno d'oggi era stato un po' trascurato a favore di registi come Wilder, Welles o Hitchcock. In effetti non me la sento di andare contro il parere della critica ufficiale, poiché tranne con i due musical capolavori È Nata una Stella (1954) e My Fair Lady (1964), Cukor non mi ha mai impressionato più di tanto. Scandalo a Filadelfia (1940) è sopravvalutata e soprattutto datata come commedia al giorno d'oggi; tanto che la sua presenza nella Top 100 AFI dei migliori film americani di sempre é totalmente gratuita. Costola d'Adamo (1948) invece é un po' meglio anche per il tema di fondo, ma anch'essa invecchiata inesorabilmente.
Ho affrontato la visione di Incantesimo (1938) con poche speranze ed invece... guarda un po', dopo É Nata una Stella é il miglior film del regista.
Johnny Case (Cary Grant) é un giovane ragazzo di umili origini che però é riuscito a farsi strada nella vita e nel mondo degli affari, ma ha sempre anteposto la sua libertà innanzi a tutto. Innamoratosi e ricambiato da Julia, giovane donna appartenente alla classe industriale capitalista; si scontrera' con il suo stile di vita e con le idee conservatrici del padre, avvicinandosi a poco a poco alla sorella di Julia; Linda (Katherine Hepburn), che ha un carattere opposto a quello di sua sorella maggiore.
Gli elementi della poetica di Cukor ci sono tutti come il Pigmalione, il padre di Julia, che vorrebbe conformare tutto e tutti alla propria visione del mondo e del lavoro andando però contro la figura dell'outsider tipica della filmografia del regista, in questo caso incarnata dall'anticonformista Linda. Queste due figure sono oramai da tempo in una lunga, ma interminabile guerra fredda psicologica.
Ciò che rende interessante quest'opera rispetto ad altri lavori del regista che ho visionato, è l'astrattismo scenografico di Cukor; infatti la villa della famiglia Seton é vasta e spaziosa (si sviluppa in più piani con tanto di ascensore), ma quest'ampiezza ben lungi dal portare ariosita' è intesa dal regista come un mausoleo atto ad esaltare lo sfarzo e le tradizioni della famiglia (Linda la definirà un museo). Come un gioco di scatole cinesi, al piano superiore, abbiamo una stanza dove Linda e Ned (fratello minore) hanno fatto una sorta di museo della loro infanzia e dove possono essere liberi totalmente dal sistema e dalle opprimenti tradizioni familiari tipiche delle classi ricche. Linda é una ribelle che non scende a compromessi é vero, ma sarebbe disposta a dare molto di sé stessa per la sua famiglia, eppure dal padre e dal cugino viene etichettata come una folle perché rifiuta di cristallizzarsi nella forma che i riti sociali impongono. Devo fare i miei complimenti a Katherine Hepburn per una prova di altissimo valore; forte, stoica ma al contempo sensibile e dolce. Ella trasmette con la sua recitazione la fragilità di questa ragazza che si sente un'incompresa da tutti. Per ritrovare una propria realizzazione a questo punto lo strappo deve essere netto e forte dal nido familiare, altrimenti si finisce come suo fratello Ned che ha capito il giouco della vita ma è incapace di sottrarsi da tale sorte perché è troppo dentro al sistema.
La sequenza di gran lunga più interessante è la festa di capodanno nella villa. Al piano inferiore e superiore assistiamo ad una baraonda di borghesi impettiti e rigidi nel rispetto delle regole e che traggono piacere dal pettegolezzo sulla diversità altrui. Invece Linda, crea una controfesta nella sua stanza dei giochi; inizialmente sola, sarà raggiunta successivamente da 4-5 persone tra cui Johnny (che per la ragazza é portatore di una ventata di aria fresca) e in quell'atmosfera intima e piccola, c'è molta più amicizia, affiatamento e divertimento di quanto ve ne sia al piano di sotto dove sono presenti decine di persone. Alla "controfesta" di Linda partecipano solo outsider o persone provenienti da classi sociali inferiori (e quindi non ancora corrotti dal sistema). Gigantismo contro intimismo... Cukor é a favore di un necessario ritiro dell'individuo nel privato per rigenerare sé stesso, pena la spersonalizzazione derivata dal sistema.
Incantesimo è una pellicola morale, ma non moralista, che ritrae però l'atrofizzazione delle classi sociali elevate per via dei loro riti. Linda Seton e Johnny sono modelli di riferimento per noi giovani generazioni a cui la società vuole costringerci in vecchi schemi che finiranno con l'ammazzarci; basta compromessi al ribasso e abbiamo il coraggio di essere ciò che effettivamente vogliamo; é idealismo? Si, ma se il mondo attuale è questo schifo presente, è per via del fatto che si é rinunciati alla crescita del proprio privato. Il film all'epoca fu un flop al botteghino, perché il pubblico non poteva saperne di vedere Katherine Hepburn. Passato in sordina e occultato dal successo di Scandalo a Filadelfia, é un film molto superiore a quest'ultimo, nonché molto più interessante sia sul piano tematico che di messa in scena.
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