Regia di George Cukor vedi scheda film
L'indipendenza e il sogno di realizzarsi prima di tutto.Giovane avvocato di belle speranze ma afflitto da cronica mancanza di denaro si fidanza con danarosa ereditiera ma fatica a scegliere tra la propria indipendenza e la pinguedine di una vita tranquilla assicurata da un matrimonio in cui il suocero e la futura moglie già hanno deciso tutto per lui.E tra la futura moglie e la propria emancipazione sceglie la cognata,dal temperamento libero e indipendente sufficientemente stramba per infischiarsene delle proprie ricchezze e non allineata alle posizioni della sorella e del padre.E'una commedia di derivazione teatrale talmente vivace che quasi ci si dimentica che è praticamente teatro filmato,tutto si svolge in poche lussuose stanze.In primo piano il contrasto a prima vista insanabile tra la voglia di sognare di chi vuole realizzare qualcosa nella propria vita e una vita tranquilla già pianificata,senza sussulti,nella totale agiatezza economica.In questo Holiday(il titolo originale chissà perchè tradotto in Incantesimo) da una parte si trasforma in una sorta di prova generale del successivo Scandalo a Filadelfia(la storia percorre temi paralleli,l'amore arriva sempre per vie misteriose)dall'altra Cukor,regista di donne ma non di politica,sembra avvicinarsi alle osservazioni aguzze e velenose di Frank Capra riguardo la classe aristocratica odiosamente fancazzista. Cary Grant e la Hepburn sono letteralmente favolosi,il film ha dialoghi brillanti che non annoiano mai e una regia precisa e vivace.Nonostante sia fatto tutto praticamente in interni.Molto belle le scene della festa di fidanzamento....
regia di grande finezza
ottima prova
acrobatico con la classe consueta
la fidanzata ripudiata resa con la giusta sgradevolezza
ottimo
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