Regia di Peter Farrelly vedi scheda film
Lloyd, ritardato, guida una limousine; si innamora di una cliente - diretta all'aeroporto, per Aspen - che ha dimenticato una valigetta e decide di fare di tutto pur di restituirle l'oggetto. Parte così alla volta di Aspen insieme all'amico, altrettanto ritardato, Harry.
La leggenda dei Farrelly brothers comincia qui, con questa commedia sgangherata (nei contenuti), ma molto ben scritta e dai tempi comici registrati a perfezione, complici ovviamente anche le verve dei due protagonisti, Jim Carrey e Jeff Bridges, e la loro ottima intesa. Nella sceneggiatura dei due registi e di Bennett Yellin, al di là delle gag spesso infantili e, ancora più spesso, di portata realmente mediocre, c'è un intento ben preciso e in un certo senso disperato: riuscire a imbastire una storia su una coppia comica in cui entrambi sono 'scemi'. Cioè scardinare l'elemento di base della comicità in duo, quello che vuole ogni clown "augusto" (pasticcione e tonto) legato a un compagno "bianco" (sapiente, ma per l'appunto condannato ad accompagnare l'altro); i due augusti Carrey e Bridges se la cavano in fin dei conti benissimo e chiedere più concretezza a una storia simile sarebbe la cosa veramente scema in tutto ciò. I Farrelly puntano sul politicamente scorretto e, a ben guardare, in questo loro esordio non danno neppure del loro meglio: dopo il parziale passo falso di Kingpin (1996), infatti, licenzieranno un'accoppiata di titoli ancora più scabrosi e irrispettosi del pubblico più facilmente scandalizzabile: Tutti pazzi per Mary (1998) e Io, me & Irene (2000), lanciando una nuova deriva demenziale per il cinema americano. Qui nel cast ci sono anche Karen Duffy, Lauren Holly e Mike Starr; musiche originali di Todd Rungren con frequenti inserti rock contemporanei (Crash test dummies, Green jelly, Butthole surfers, Echobelly). Vent'anni esatti più tardi, dopo un prequel malriuscito a firma Troy Miller (2003, con altri interpreti: Scemo & più scemo iniziò così), i Farrelly si giocano la carta del sequel (Scemo e più scemo 2, 2014), all'altezza di questo primo titolo. 4,5/10.
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