Regia di Gregory La Cava vedi scheda film
È un apologo politico, un racconto sentimentale sul corteggiamento, la storia di un uomo-oggetto ridotto quasi a burattino nelle mani del sesso ex debole, e una screwball. William Powell, ex milionario caduto in disgrazia in seguito alla crisi del ‘29 che vive ai margini della metropoli, viene prelevato dalla ricca e svitata Carole Lombard per vincere una caccia al tesoro; dopodiché è assunto come maggiordomo al servizio della di lei famiglia, in cui l’unico argine alla madre pretenziosa ed alcolista e alla perfida figlia maggiore è rappresentato dall’esasperato capofamiglia. Poiché appare l’unico in grado di capirla, Lombard comincia a corteggiare Powell, e lui nel frattempo provvede a mettere ordine in casa, in tutti i sensi. Il lieto fine riporta Powell alla sua originaria posizione sociale e permette a Lombard di emanciparsi dalla castrante famiglia.
In questa parabola rooseveltiana il povero risolleva dalla decadenza morale e spirituale persone che la depressione non ha colpito e insegna la propria lezione di buonsenso e pragmatismo a coloro cui la fortuna ha risparmiato un disastro ma ne ha causato un altro. La natura polisemica del film rivela che tutti gli elementi concorrono all’idea di un corteggiamento possibile proprio in virtù dell’ottimismo di fondo del periodo: Lombard ama Powell anche perché lui si propone come ideale salvatore della famiglia e così il milionario e l’indigente si aiutano a vicenda, il primo con i soldi, il secondo con il buon senso. Il declassato Powell incarna ciò che manca all’agiata Lombard e l’amore tra i due permette al primo di rientrare umilmente nel mondo che la Depressione gli aveva precluso: a suo modo, attraverso l’amore e con la meta del matrimonio, racconta un “ritorno a casa” e simbolicamente, nel finale, l’amore ormai coniugale può essere accolto soltanto in una nuova dimora che rappresenta le rivincite di entrambi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta