Regia di Gregory La Cava vedi scheda film
Archetipo della screwball comedy (pare che il termine fu coniato, in America, proprio a proposito di questo film, anche se si considerano tali film usciti in precedenza), L'impareggiabile Godfrey riflette il cinema tipico del periodo del New Deal rooseveltiano. Una mobilità sociale vorticosa, susseguente al crollo di borsa del 1929, un'accettazione delle regole del mercato (Godfrey apprezza gli "straccioni" della discarica perché lottano per sopravvivere senza lamentarsi), ma anche un ottimistico appello alla solidarietà tra gli uomini caratterizzano questo tipo di cinema. Che, detto francamente, mi risulta inesorabilmente superato ed apprezzabile soprattutto per la creazione di qualche situazione divertente e di qualche battuta assai sagace. A merito degli attori va la finale brillantezza dell'insieme, e in questo senso un contributo essenziale arriva dalle impagabili (almeno quanto il protagonista) espressioni di William Powell. A parte la compianta Carole Lombard, ottimi anche i caratteristi Eugene Pallette (papà Bullock) e Misha Auer (uno scroccone di plautina memoria).
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