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Pasolini, un delitto italiano

Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Pasolini, un delitto italiano

di GIMON 82
8 stelle

Io so
Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe"
(e che in realta' è una serie di "golpe" istituita a sistema di protezione del potere)
Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 1969.
Io so i nomi dei responsabili delle stragi di Brescia e Bologna dei primi mesi del 1974.
Io so i nomi del "vertice" che ha manovrato,dunque,sia i vecchi fascisti ideatori di "golpe",sia i neo-fascisti autori materiali delle prime stragi,sia infine gli "ignoti" autori materiali delle piu' recenti stragi......

Io so tutti questi nomi e tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so.Ma non ho le prove.Nemmeno indizi.
Io so perchè sono un intellettuale,uno scrittore,che cerca di seguire tutto cio' che succede,di conoscere tutto cio che se ne scrive,di immaginare tutto cio' che non si sa o che si tace;
che coordina fatti anche lontani,che mette insieme pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico,che ristabilisce la logica dove sembrano regnare l'arbitrarieta',la follia, e il mistero....

E' da qui che parte Marco Tullio Giordana,l'anima centrale di questo film è racchiusa in questo stralcio di articolo,pubblicato da Pasolini il 14 novembre 1974.
Circa un anno dopo il poeta delle "Ceneri di Gramsci",era un mucchio di stracci insaguinati nel luridume di un campetto di calcio della periferia romana."Pasolini un delitto italiano" è un film utile,della categoria necessaria a "ricordare" e "far conoscere".Giordana è uno dei registi che conserva l'acume dell'osservatore da cinema impegnato o militante,di opere didascaliche dal tocco cronachistico.Come questo film,assumente la forma del diritto veritiero alla cronaca,su un delitto la cui ferita non si è mai rimarginata,la telecamera a mano nel campetto di Ostia è una "voce" come quella "puerile" del Pasolini,che ci porta dentro un "senza" tempo in cui il "corpo" del poeta è lacerato,schiacciato in due,da un orda devastatrice.Tutto è parte di un piano precostituito e pianificato da un organo di potere oscuro il cui "corpo" e "Voce" del poeta era contro,usato come arma per risvegliare coscienze ottenebrate.Questo film ha delle mancanze di narrazione e superficialita' attoriale,Giordana gira con passionalita',un cuore registico non espresso pero' totalmente che assume il compito di raccontare una cronaca amara senza scavarne un solco di tipo umanistico o poetico sull' uomo e artista Pasolini.
E' suggestivo e altamente emotiva,la frammentarieta' di cui gode il film,uno spazio temporale in cui vediamo spezzoni di repertorio autentici sulla vita di Pasolini,tutto cio' fa un certo effetto per chi come me,per questioni anagrafiche non ha "vissuto" l'uomo e artista Pasolini,la regia è pervasa da un sottile e impercettibile velo emotivo,un qualcosa di mai scoperto pero',sopratutto nella scena della perizia medico-legale.Tutto è infusione di fatti appurati cronachisticamente e mostratici senza perbenismi e compromissioni.
Nonostante le lacune di cui parlavo prima,"Pasolini un delitto italiano" è un film da vedere e da consegnare agli annali,PER RICORDARE un intellettuale libero e sgombro da schemi precostituito,che possedeva una nobile vetusta',come quella dei proletari e contadini che tanto amava,portatori di una saggezza arcaica ed inquinata da una piovra edonistico-capitalista distruttrice di culture e valori storici.
Il corpo di Pasolini viene devastato da chi ne odiava il pensiero libero e la VOCE,Giordana ci restituisce col taglio documentarista un pezzo lacerante di cio',di uno strazio su commissione,un delitto politico insabbiato e mascherato in squallida rissa fra omosessuali.IL POTERE tanto odiato da Pasolini compie il suo ultimo atto nella vita del poeta,divenendone carnefice,costruendo un delitto in stile "Una vita violenta",una morte romanzata in un posto dove solo l'animo contradditorio di Pasolini poteva diventarne "cenere".Il finale del film è un pezzo di pure lacrime,la voce "puerile" del poeta che s'innalza nello smuovere menti obnubilate dal progresso e modernita',lui MORRA' ma non moriranno le sue idee,i suoi film,i romanzi,poesie,saggi e scritti.Pasolini fa parte della categoria dei miti: quella degli Hemingway,Marilyn Monroe,Freddie Mercury,Bob Marley,Jim Morrison e Lady Diana,strappati giovani alla vita,come un voler rimanere eterni nella gioventu',in una "disperata vitalita'" che potra' morire nelle carni,ma non morira' nelle opere,quelle che nessun POTERE riuscira' mai ad uccidere.....

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