Regia di Enzo Monteleone vedi scheda film
LA VERA VITA DI ANTONIO H. Vidi per la prima volta questo film poco più di vent' anni fa. Era il Maggio del 1997 e al volo, registrai in vhs questo film in uno dei meravigliosi notturni di raidue di una volta. Protagonista: un fantastico ALESSANDRO HABER...attore molto particolare, che ho conosciuto sin da piccolo in altri film che guardavo. L'intero film è la storia romanzata di Antonio Hutter, narrata in nove capitoli, dalla sua infanzia sino alla crisi del cinema italiano.
Antonio Hutter, davanti a una grande platea di teatro, racconta la storia della sua vita. Sin dalla sua giovinezza, brama la possibilità di diventare un attore. Suo padre, ebreo, lo porta a vivere in Israele piccolissimo, per dieci anni. Il suo primo approccio con il teatro avviene durante una recita scolastica: lì davanti al palco, dove anziché recitare la poesia a lui assegnata, si urina volontariamente nei pantaloni. La folla scoppia nella più grossa risata, compresi i genitori. Questa reazione getta Hutter, nella più smodata passione per la recitazione; per di più scappa da sua madre ogni qual volta lo porta a fare compere, per andare al cinema, dove consuma un film dopo un altro, di ogni genere e di ogni sorta. Tornato in Italia e svogliato a scuola, suo padre sarà costretto a pagare l'insegnante pur di farlo passare, dato che per interi pomeriggi anziché studiare preferisce dedicarsi al cinema. Un giorno conosce Dustin Hoffman sul grande schermo ne Il laureato, e se ne innamora. Aspira a lui, al livello delle sue doti, alla sua amicizia.
Arriva il '68, Hutter frequenta una serie di gruppi di stampo comunista, ma non ci crede davvero: a lui basta solo stare in compagnia. Quando si ritrova coinvolto nel rapimento del generale statunitense James Lee Dozier, decide di lasciare Verona: questo è troppo grande per lui. Poi racconta le sue passioni amorose dai piccoli amori sino a Giuliana De Sio. Racconta la nascita di un amore e del suo tramonto. Un bel giorno, dopo mesi che nessuno lo contatta arriva la prima proposta seria di lavoro: Martin Scorsese, lo vuole nel suo nuovo film; Toro scatenato, per interpretare il fratello di Robert De Niro. Al momento di prendere il taxi che lo porterà a New York, un Kawasaki lo investe. Resta in coma tre settimane, e Scorsese affida la parte a Joe Pesci. Adesso si palesa la disperazione di Hutter: il teatro nel quale recita non c'è nessuno, è un vecchio teatro abbandonato. Si punta una pistola alla testa, vuole spararsi. Poi squilla il telefono. Francis Ford Coppola lo vuole nel suo nuovo film: Il padrino IV. Hutter corre fuori dalla porta. Ovviamente si deduce quale sia stato il destino di Antonio Hutter. Naturalmente non si tratta della biografia di Haber, che nella realtà è un personaggio molto importante e con una carriera brillante. A parte che adoro le storie biografiche, in questo film oltre la grande interpretazione del protagonista trovo bellissimi i camei di grandi attori e registi nella parte di se stessi come Marcello Mastroianni, Mario Monicelli, Michele Placido, I Fratelli Taviani, ecc. che raccontano la loro tremenda esperienza nell' essere stati contattati da Hutter. E poi voglio sottolineare l' eccezionale bravura del regista Enzo Monteleone, che è davvero un grandissimo esperto nel raccontare atmosfere passate senza errori.
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