Regia di Marco Tullio Giordana vedi scheda film
Maria (Fontana) è una ragazza viziatissima che sta progettando il suo matrimonio con Enzo (Rea), militare impegnato in una di quelle che con strabiliante ipocrisia vengono chiamate “missione di pace” in Afghanistan. Alla morte improvvisa di quest’ultimo, Maria deve disfare tutto ciò che ha progettato per il matrimonio, a cominciare dalla casa. Ed è all’interno di essa che – a sorpresa – trova Salvatore (Vicorito), pilota provetto al soldo della camorra. Tra i due scatta un’inattesa solidarietà.
Giordana gira per la televisione uno dei suoi film meno riusciti. Se, ancora una volta, l’intento è encomiabile (raccontare due modi diversi di essere in guerra “nonostante tutto”, con le guerre di mafia e quelle delle truppe italiane all’estero sullo sfondo), sul piano della forma e dello svolgimento narrativo il film è debole: recitazione e messa in scena al minimo sindacale, intreccio pretestuoso, montaggio alternato sbilanciato troppo sul versante della provincia napoletana.
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