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L'albero, il sindaco e la mediateca

Regia di Eric Rohmer vedi scheda film

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La recensione su L'albero, il sindaco e la mediateca

di Baliverna
7 stelle

In un piccolo centro di provincia, la comunità locale è intenta a dirimere alcune questioni di risistemazione urbanistica, in particolare la costruzione di una mediateca e l'abbatimento di un albero secolare. E chi se ne frega? Invece no, perché Rohmer ce lo rende interessante.

Devo dire che mi è piaciuto, anche se è un po' diverso dagli altri film di Rohmer del periodo, e ciò per quanto riguarda l'argomento, ma non certo per il fatto di essere basato sui dialoghi....

Non è che sia un film bellissimo, ma, nel suo, è riuscito: è ben recitato, diretto in modo originale, e non ci sono momenti che annoiano, nonostante le lunghe conversazioni, che si susseguono una dopo l'altra. Qui va riconosciuto al regista un merito che, a guardar bene, non è piccolo: l'aver cioè reso interessante una vicenduola di provincia che di per sé non aveva certo le carte per suscitare l'interesse del pubblico. Ma i dialoghi sono scritti bene e sono infarciti di intelligenza e fantasia, sicché si ascoltano volentieri. Dei sentimenti, che altrimenti molto interessano il regista francese, c'è solo un accenno, ma non per questo poco gustoso. Mi riferisco al fatto che la giornalista trova la ragazza del sindaco non adatta a lui, ovviamente per il fatto che vorrebbe essere lei al suo posto. Ciò affiora in modo quasi ironico durante una conversazione telefonica, nella quale non sentiamo l'altro interlocutore. Per il resto si parla solo di piani urbanistici, valorizzazione del territorio, architettura, e naturalmente l'albero e la mediateca. Una cifra di molti dei dialoghi è la ricerca da parte dell'orante di un tono altisonante, di nobili motivazioni, di intelligenti osservazioni, quando nella sostanza sono tutto sommato conversazioni abbastanza futili, dove una parte tenta semplicemente di prevalere sull'altra. In un paio di casi il parlante preannuncia una grande argomentazione, ma poi sfodera solo qualche banalità. Compare più volte il tema della politica e delle elezioni, ma la competizione viene presentato come una sterile lotta, dove in realtà le differenze sono solo di superficie, le tematiche di basso profilo e, di nuovo, ogni contendente vuole solo vincere e comandare.

Il dialogo del sindaco con la bambina l'ho trovato divertente, perché ella si comporta come una delle tante donne adulte che sentiamo parlare in questo e altri film del regista. Anzi, la bimba di dieci anni sembra essere più furba e scaltra nell'argomentare. Forse è un'esagerazione, vista la sua età, ma mi è piaciuta perché Rohmer ci ha mostrato ancora una volta l'essenza del modo di pensare e parlare femminile.

Gli tolgo mezza stelletta, ma solo perché mi piacciono di più le storie d'amore degli altri film.

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