Regia di Pasquale Squitieri vedi scheda film
Polpettone fantaspionistico, questo Russicum, non del tutto inaspettato per un regista che ha sempre virato verso l'impegno civile (riuscendo - ahilui - raramente nei suoi intenti) come Squitieri. Qui in sostanza si vorrebbe avvertire il pubblico delle losche trame sotterranee della 'guerra fredda' (Usa contro Urss) che passano attraverso nientemeno che il Vaticano; sfortuna volle che questo film, tratto da un romanzo di Enzo Russo (!) sceneggiato dal regista insieme a Valerio Riva, uscisse a ridosso della caduta del muro di Berlino e più segnatamente del comunismo stesso nell'est Europa. Insomma in anni di pieno disgelo fra le due maxipotenze mondiali, quando ormai l'argomento non solo aveva saturato l'informazione, ma stava pure per essere archiviato, per passare alla Storia sotto il peso di trasformazioni sociopolitiche (nonchè geografiche) epocali. In pratica, un film su un tema ormai obsoleto in partenza; e oltrettutto il pur discreto ritmo della storia non basta a salvare un'operazione non particolarmente intrigante, povera di veri e propri 'colpi di scena'. Non male comunque il cast di respiro internazionale, merito senz'altro della produzione M. & V. Cecchi Gori: a F. Murray Abraham, Danny Aiello, Treat Williams (C'era una volta in America, 1984) si affiancano nomi nostrani come quelli di Rossano Brazzi, Leopoldo Mastelloni e Rita Rusic, fresca sposina del produttore Vittorio Cecchi Gori. 3/10.
Il Russicum è un collegio, in Vaticano, in cui si studia la cultura russa. Qui si sta organizzando un viaggio del Papa nell'Unione Sovietica, quando comincia a verificarsi una serie di morti sospette. Il Vaticano è in realtà un crogiolo di spie Cia e Kgb.
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