Regia di Scott A. Matthews vedi scheda film
Ripetitivo thriller canadese, che copia da film molto più interessanti del passato volendo dare al girato un taglio "originale" e, soprattutto, autoriale ...
Max (Jason Beaudoin) e June (Stephanie Van Dyck) partono in caravan per un lungo viaggio senza fissa meta. Il tentativo di Max è quello di stringere una relazione con June, essendo entrambi ragazzi problematici, privi di amicizie e relazioni sentimentali. Per rompere la monotonia del viaggio June insiste affinché venga caricato un autostoppista. Tocca all'adolescente Katie (Emily Haine) essere ospitata per un lungo pezzo di strada. Durante il tragitto però, sotto effetto di metanfetamine e tequila, accade una tragedia e Katie perde la vita. L'avvenimento, dovuto ad uno scatto d'ira di June, fa innescare un meccanismo perverso nelle menti della coppia, che si ritrova così -nel sangue e nella violenza (vittime sconosciuti autostoppisti)- improvvisamente consolidata.
Dal Canada, ecco arrivare direttamente in home video un modesto film completamente privo di idee, realizzato da un borioso regista (così appare dal backstage) in grado di lodarsi da solo. Perché chi il film lo subisce non trova, nemmeno usando massima disponibilità, un solo valido motivo per giustificare tanta spocchiosa voglia di emergere. Emergere facilmente, perché questo novello direttore (al quale si spera che prima possibile gli rimuovano dalle mani macchine da presa e/o operatori disposti ad ascoltarlo) che ha un passato da produttore, qui pure sceneggia e in questo pesca a piene mani da Natural born killers, The hitcher e L'ultima casa a sinistra, volendo farci intendere di essere originale. Sì, certo: con le idee rubate a film di quarant'anni fa e con un finale che definire scontato è un eufemismo. Ma la cosa che più disturba, al di là del misero contenuto morale, è un continuo proporre donne (la psicolabile June, la vendicativa Julia e persino la poppante Katie) con una sensibilità al cui confronto quella di Jason Voorhees, Freddy Krueger o Michael Myers appare quantomeno commovente e filantropica. Anche volendo chiudere un occhio su questo elementare modo di tratteggiare i profili psicologici delle "compatibili" (der. di compatire) protagoniste, e dedicare maggior attenzione al lato tecnico del film, non emergono comunque elementi in grado di rendere la visione meno tormentata. Perché qui il regista -per dirla con un proverbio- sputando nel piatto dove mangia, rifugge anche dallo splatter volendo darsi un taglio "artistico" che proprio, per davvero, sicuro e di certo non gli appartiene.
Curiosità
Il momento in cui Julia (Lee Tomaschefski) capisce che la coppia è responsabile della scomparsa della sorella Katie è spudoratamente copiato dal rape & ravenge di Craven (L'ultima casa a sinistra).
Distribuito in bluray dalla Koch Media in una perfetta qualità audio video (anamorfico 2.35:1 ed audio DTS Master HD). Come extra, oltre al trailer, fa capolino un backstage che non raggiunge i cinque minuti (ma credo a nessuno, dopo la visione, interessi qualcosa). La durata di questa edizione è pari a 1h35m23s.
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