Regia di Jordan Peele vedi scheda film
Anche se le anomale sterzate verso il comico s'incastrano bene nel sarcasmo complessivo, la macchina filmica è minata da più di una forzatura.
Il calmo inizio richiama Indovina chi viene a cena? capovolgendolo (mamma e papà della giovane bianca si dimostrano, almeno a parole, di apertissime vedute, tant'è che il secondo simpatizza per Barack Obama), ma è tutta una finta: il film è un horror e l'accogliente famigliola è in realtà specializzata in infime operazioni di chirurgia cerebrale per "umanizzare" gli afroamericani. L'alta tensione si fa strada quatta quatta, per bagliori sempre più nitidi e spaventosi (dapprima gli strani comportamenti dei domestici di colore, poi la preoccupante uscita razzista del fratello alcolizzato, quindi l'ipnosi a cucchiaino e tazza di tè) che infine sboccano nel puro terrore. Purtroppo, anche se le anomale sterzate verso il comico – l'autore/regista Jordan Peele, fortemente voluto per questo progetto dal produttore Jason Blum, è un cabarettista – s'incastrano bene nel sarcasmo complessivo, la macchina filmica è minata da più di una forzatura e la macelleria splatter a suggello della storia è condita da evitabili esagerazioni (l'atterrito Daniel Kaluuya che s'improvvisa spietato giustiziere). Grave, inoltre, che il monito morale al pregiudizio verso i neri, problematica sociale di cui gli Stati Uniti non sono mai stati davvero in grado di sbarazzarsi, sia sempre posto in maniera superficiale o insoddisfacente (le motivazioni addotte dai carnefici al momento del dunque sono fragili).
Le musiche di Michael Abels fanno la spola tra il classico e il bizzarro.
Film DISCRETO (6) — Bollino ROSSO (vietato ai minori di 14 anni)
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