Regia di Steno vedi scheda film
Il lavoro di un organizzazione di giustizia alternativa alla polizia e alla magistratura ufficiali.Questo film firmato Stefano Vanzina(credo che sia l'unico suo film firmato da Steno col suo nome e cognome assieme ad Anastasia mio fratello,a testimonianza dell'importanza che aveva per il suo autore mentre per la sceneggiatura usa lo pseudonimo che lo rese ovunque famoso) viene da più parti indicato come il progenitore del genere poliziottesco,ovvero il poliziesco all'italiana che ebbe tanta fortuna durante gli anni 70.Personalmente credo che questo film pur trattando alcune tematiche coincidenti con quelle del poliziottesco(il tema della giustizia privata ricorre molte volte nel genere) si pone a un livello diverso soprattutto per come è realizzato e per un tasso di sangue e di violenza nettamente inferiore agli standard del genere.E poi emerge in maniera prepotente l'umanità del personaggio del commissario,un servitore dello Stato non corruttibile a nessun livello,pronto a pagare con la vita pur di rimanere fedele alla giustizia ,quella ufficiale.La prova di Enrico Maria Salerno è vibrante passione anche se talvolta la sceneggiatura gli serve dialoghi politicizzati che in più occasioni scivolano nella retorica E non è neanche un film così politicizzato come si è detto:è piuttosto un film che cerca di trattare un tema che tocca da vicino molti,il tema della sicurezza,un film che cerca di trattare un tema civilmente importante senza usare troppe demagogie ma additando comunque degli oscuri poteri forti alla stessa maniera di registi come Damiani,Rosi e Petri....
regia non virtuosistica ma positiva
vibrante,a volte tendente al retorico
è comunque brava
è come ingabbiato nella parte del procuratore
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