Regia di George Sluizer vedi scheda film
Quando Laocoonte cercò di convincere i Troiani a non introdurre il cavallo, lasciato dagli Achei, all'interno delle mura della loro città, propugnando la verità contro l'inganno ordito da Ulisse, la dea Atena inviò due serpenti marini a stritolare lui e i suoi due figli. Fino dalla notte dei tempi, dunque, gli dei hanno privilegiato chi tesseva inganni a discapito dei pochi che, anche in maniera confusa, provavano a far balenare la verità. Nelle diverse epoche storiche è sempre andata così, qualsiasi casta politica o religiosa detenesse il potere.
Anche il protagonista del Mistero della donna scomparsa (ma il titolo originale olandese è più laconicamente Spoorloos: "senza indizio") è un giusto alla ricerca della verità. È la verità legata alla scomparsa di una persona cui ha voluto bene e della quale è stato privato inaspettatamente ed alla quale aveva giurato di non lasciarla mai. E il nostro Rex è un Laocoonte che si getta tra le spire del boia della sua fidanzata (un travet perfettamente interpretato da Bernard-Pierre Donnadieu), ma la volontà di sapere è più forte di qualsiasi rischio sia necessario correre. Pur utilizzando una narrazione piana e abbastanza convenzionale, Sluizer è piuttosto bravo a non adagiarsi su un happy ending che probabilmente a Hollywood sarebbe stato imposto al regista.
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