Regia di Gene Kelly, Stanley Donen vedi scheda film
Ultimo dei tre musical diretti dalla coppia Gene Kelly-Stanley Donen, scritti da Betty Comden e Adolph Green e prodotti da Arthur Freed. Rispetto ai precedenti "Un giorno a New York" e "Cantando sotto la pioggia" questo "È sempre bel tempo" ha un prevalente sapore amarognolo e disincantato che contribuì al suo insuccesso al momento della sua uscita; in realtà si tratta di una satira per molti versi azzeccata in cui già si prende di mira la dipendenza dalla televisione e l'assurdità di certi rituali legati al piccolo schermo, risultando piuttosto in anticipo sui tempi (in fondo sono gli stessi temi di tanti altri film successivi come "Quinto potere" o "Ginger e Fred" di Fellini). La storia di tre amici che si separano alla fine della Seconda guerra mondiale promettendo di ritrovarsi dieci anni dopo dipinge un quadro sorprendentemente problematico e cupo, all'epoca liquidato frettolosamente perché sembrava un controsenso guardare un "musical triste". In realtà Donen e Kelly si mostrarono soprattutto coraggiosi nel tentare qualcosa di diverso, ma la bellezza dei numeri musicali rimane intatta- soprattutto il numero "I like myself" con Gene Kelly che balla sui pattini a rotelle, oppure le esibizioni del coreografo Michael Kidd o il numero televisivo di Dolores Gray "Thanks a lot but no thanks- e la fotografia a colori e in Cinemascope è di sicuro impatto visivo. Certo, non c'è l'entusiasmo contagioso dei film precedenti, ma non per questo merita di essere dimenticato. Accanto a Gene Kelly nel cast spicca la solita Cyd Charisse, vera icona del musical anni 50, un bravo Dan Dailey e i citati Kidd e Gray.
Voto 8/10
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