Regia di Francesco Nuti vedi scheda film
Che montato che era Nuti negli anni ottanta, si sentiva il fico del cinema italiano, si sentiva un comico innovativo e profondo, si sentiva anche regista capace di attirare le folle solo con la sua presenza, perchè lui era il genio che sognava di fare l'attore, poi di fare l'attore regista e poi solo il regista, invece non ha capito quali erano i propri limiti ed i suoi film a distanza di anni sono dimenticabili e per niente indispensabili, soprattutto al cinema italiano.
Cosa pensava introducendo un personaggio che seduce una vergine, la fa scopare con l'inganno dal suo anziano padre e quando lei si accorge che sarebbe toccato anche ai suoi amici le ride in faccia, ma non solo perchè quando il fratello di lei accompagnato dai suoi scagnozzi lo riempie di botte lui ha anche il coraggio di giustificarsi dicendo che è stato bellissimo, complimenti vivissimi: io ad un soggetto così estirperei i genitali per non fargli più fare lo stronzo.
La sua controparte ufficiale nel film è la Muti, bellissima per carità ma anche scarsissima per la teatralità: la loro storia è di un inverosimile che rasenta la barzelletta che non fa ridere.
Bravo Francesco: con l'orecchino eri proprio fico e ribelle, ma questo film è tremendo sotto ogni punto di vista.
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