Regia di Clyde Anderson (Claudio Fragasso) vedi scheda film
Una rockstar e il suo gruppo di musicisti, tecnici e ballerine si recano nella villa abbandonata di proprietà del cantante. Un incidente lungo la strada segnerà la loro permanenza, facendola diventare addirittura tragica.
Alice Cooper, nota rockstar americana, ha girato anche qualche film come attore: Monster dog rimane il titolo cult per eccellenza all’interno della sua pur quantitativamente ristretta carriera cinematografica. Questo perché le soluzioni di regia e gli effetti speciali a basso budget rimangono facilmente impressi nello spettatore, così come le non eccelse qualità di recitazione del protagonista; il tutto concorre nel dare vita a una pellicola certo sgraziata, ma dotata di buona inventiva, apprezzabile per i fans di Alice Cooper e simpatica anche per tutti gli altri. Girato in Spagna con una coproduzione spagnola-statunitense-portoricana, Monster dog è uno dei primi lavori come regista per Claudio Fragasso, già autore di qualche horror non privo di interesse e precedentemente reduce da un’intensa gavetta principalmente al fianco di Bruno Mattei; Fragasso è anche autore della sceneggiatura, ruolo nel quale aveva invece all’epoca maggiore dimestichezza. Pazienza insomma se il branco di lupi famelici che aggredisce i protagonisti è in realtà un gruppetto di sguaiati pastori tedeschi felicemente scodinzolanti; tutto quel che conta qui è l’atmosfera, la tensione, e da questo punto di vista il film regge sufficientemente bene per la sua gran parte. In apertura e in chiusura Cooper canta Identity crisis. 3,5/10.
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