Regia di John Boorman vedi scheda film
Alla fine ho voluto vedere questo film, dopo che avevo rimandato la visione per molti anni, come spinto da un oscuro presentimento. Infatti è assolutamente deludente, e lontano di fatto dal primo film, nonostante i molti rimandi della trama e degli attori. Boorman se la cava nelle scene dialogate "normali" e nei momenti drammatici, però arranca decisamente quando rappresenta incubi, allucinazioni, e paranormale. Lì, secondo me, naviga nella serie C e a volte sfiora il ridicolo. Come dire... chi vuol fare l'altrui mestiere mette la zuppa nel paniere. Il regista evidente non è portato per il soprannaturale, ma per l'avventura, l'azione, e le situazioni drammatiche, come quelle di "Un tranquillo weekend di paura".
Quanto all'impianto tematico le cose vanno anche peggio: la sceneggiatura, sempre di Boorman, fa un minestrone di cristianesimo, parapsicologia, telepatia, medianità, fantascienza, stregoneria, sciamanesimo (i cosiddetti guaritori...) e snatura l'impianto tematico ed essenzialmente biblico e coerente del film di Friedkin (nonostante le sue concessioni allo spettacolo). Alla fine, tutte le carte in tavola lasciate da Friedkin sono state cambiate. Evidentemente si è tentato di riprodurre il guazzabuglio culturale degli anni '70 per catturare un po' tutti i tipi di pubblico, senza pensare che così il film diventava un giochetto fine a se stesso e piuttosto confuso.
Richard Burton è statico, quasi spaesato, e non sembra credere molto in quello che sta facendo. Linda Blair si è fatta nel frattempo una bella ragazza, e recita benino, come Louise Fletcher (non menzionata dalla scheda, un pemio Oscar!?). Ma questo non basta a salvare un film inutile e sbagliato su tutti i fronti.
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