Giovanni Vivaldi (Alberto Sordi) ha lavorato per una vita come modesto impiegato del ministero. Il suo unico sogno è quello che suo figlio Mario (Vincenzo Crocitti), diplomatosi ragioniere, lo sostituisca nell'impiego. Per agevolare il figlio al concorso ministeriale, Vivaldi accetta di iscriversi alla loggia massonica a cui appartiene il dottor Spaziani, il suo superiore. Il guaio è che, proprio il giorno dell'esame, davanti agli occhi del padre, Mario viene ucciso da un rapinatore di banca. Vivaldi allora si mette alle ricerca dell'assassino, lo trova e, invece di consegnarlo alla polizia, lo sequestra e lo uccide torturandolo piano piano. Feroce ritratto di un uomo qualsiasi che diviene il ritratto dell'Italia violenta e mostruosa degli anni Settanta. Pregevole l'interpretazione di Alberto Sordi che, per una volta, supera la maschera della macchietta e dà vita a un personaggio che, pur non rinunciando ai tic e ai vezzi del repertorio abituale, riesce a raggiungere uno spessore insolito per l'Albertone nazionale. Forse l'ultima vera, grande interpretazione di un Sordi avviato a un lento quanto inesorabile declino.
alle regole d'ordine borghese fa giuoco il senso,trasversale,di vendetta:facile a maneggiarsi,la cui violenza è ricatto d'interesse mummificato nel fondo da odio come prodotto d'inculcato livello(nondimeno psicologico) a edonismo:condivisa volgarità opportuna ai generi di traffico da parte,ieri e oggi,di Poteri -e,in effetto,politici- sub-umani
Porco mondo mai visto un Albero Sordi cosi.
Oggi un film come questo c'è lo possiamo scordare.
Shelley Winters bravissima
8..anche 8.5
Muccino Pieraccioni Accorsi capotondi, Riccardo Scamorza andate a fanculo e a lavorare in fabbrica
Uno degli unici film a portare in scena la verità sulla massoneria e sui suoi biechi mezzi di controllo e predominio sul popolo, con metodi mafiosi e omertà. Il pessimismo del regista, però, pare male indirizzato: l'uomo non aspira al male, ma, anzi, proprio la sua attitudine innata al bene gli è stata ritorta contro dalla massoneria...
Quasi un film neorealista. Metafora di un italia che non ha mai saputo staccarsi dal raccomandatismo. Oggi è ancora così e sempre così sarà. E ifatti chi è stufo se ne va e non torna più. Diamo i posti di comando ai più incapaci e poi ci lamentiamo se le cose vanno male. Un gran film. Voto 8,5
Semplicemente una delle vette più elevate della storia del cinema italiano. E non è un caso che i due pilastri siano Monicelli e un fantastico Sordi. Dalla scena al cimitero (dove si sorride amaro) in poi il film è un pugno allo stomaco potentissimo. Un classico inimitabile.
Un Monicelli cupo e inquietante proprio come gli anni in cui è stato girato questo film.La prima parte sembra un Fantozzi un po' meno grottesco. Poi a metà c'è l'episodio che segna una virata decisa dalla parodia alla tragedia.
E' UN FILM ALLUCINANTE! ALCUNE SCENE SONO SCONVOLGENTI! IL FILM RENDE EFFICACEMENTE IL DRAMMA DEL PASSAGGIO DALLA 'NORMALITA' ' ALLA TRAGEDIA IMPROWISA E 'INPENSABILE'.DURO E PER NULLA CONSOLATORIO.GROTTESCO ANCHE,COME LA TRISTE REALTA'. DA OSCAR!
Uno dei film piu' belli di Monicelli.Una pellicola amara che rispecchia le miserie piccole borghesi,scritto benissimo e con un Sordi mai piu' cosi' bravo. Capolavoro.
Un film che stringe il cuore. Un titolo che dice tutto. Un film che lascia parecchie domande da risolvere… Le piccole gioie di una borghesia appese ad un filo.
Monicelli dirige Alberto Sordi che da vita ad un altro personaggio notevole, contraddistinto da mediocrità e meschinità; in questo caso agli aspetti macchiettistici si uniscono aspetti critici più diretti ed espliciti.
"Papà, papà, questa è per me!". "Che cos'è? Ministero dei Lavori Pubblici... È la convocazione per gli esami!". "Lo vedi? Io già me comincio a caca' sotto". "Mario, non fare così, mannaggia... Quando fai così sembri tua madre". "E che c'entro io con quello che fa lui?". "Ma perchè, non è tuo figlio?". "E allora?". "E allora,… leggi tutto
Secondo il gusto di Monicelli, di mescolare umorismo, anche nero, al dramma; ma ora scade spesso nel macchiettismo. Tematicamente è stato travisato dalla critica proprio l'aspetto più interessante, la violenza repressa della piccola borghesia italiana (ormai ben nota in quella americana): Giovanni, piccolo burocrate frustrato, sogna un impiego un po' migliore per il figlio, a… leggi tutto
Forse il più bel film italiano, e al contempo il "meno italiano" per quanto è duro, caustico, assolutamente non conciliante in alcun modo, almeno tra quelli prodotti nel "Belpaese"(altro titolo dello stesso anno di Salce, molto minore rispetto a questo, ma con alcuni punti e volti di contatto tipo Paolo Paoloni), degli anni '70.
Stà al 1977, come nessun altro prodotto…
E' da tempo che riflettevo sulla creazione di una palylist personale - di film e telefilm - che possa mettere in evidenza temi importanti della storia umana e della società odierna. Alcuni di questi film sono…
Film assolutamente da vedere... Uno dei migliori film italiani di quegli anni (e forse non solo) perché coraggioso, senza reticenze, brutale e per questo custode di grande verità.
Forse solo Albertone avrebbe potuto interpretare questo ruolo, un padre impiegato orgoglioso del figlio nei diplomato ed intento a trovargli una bella sistemazione lavorativa, proprio per…
La narrazione bipartita, al cinema, non è poi così inconsueta, ma di certo non possiamo considerare banale la virata a metà del film di Monicelli. Qui la separazione non è semplicemente suddivisione espositiva, o schematizzazione: è la duplice anima dell'autore, che si trasla su pellicola. Da una parte c'è l'aspirazione alla scanzonatura e alla…
Un elenco di quei film che, per un motivo o per l'altro, hanno segnato un momento importante nel mio percorso. L'ordine è rigorosamente sparso, così da non creare inutili classifiche
Giovanni Vivaldi è un impiegato ministeriale prossimo alla pensione; prima di ritirarsi vorrebbe vedere "sistemato" il figlio, Mario, fresco di diploma da ragioniere; pertanto, al fine di collocarlo presso la sua sede di lavoro, spende le sue risorse nella ricerca di una raccomandazione presso i superiori, arrivando ad entrare in una loggia massonica pur di ottenerla. Il giorno del…
Scrivere di Un borghese piccolo piccolo, per me non è facile, perché sono emotivamente coinvolto da questo film del 1977. Erano gli anni d’oro della mia adolescenza, quando film dopo film, al cinema ed in televisione formavo, soprattutto la mia passione cinefila e la mia cultura. Furono anni meravigliosi , perché mi stavo formando come persona, vivevo su me…
Una playlist puramente affettiva. In qualche caso ci sono "mostri sacri" del cinema, nei più solamente dei film che hanno un significato profondo per me o più semplicemente....mi sono piaciuti davvero.…
“Si è creata questa cosa per cui tu adesso sei l’esponente della nuova regia italiana, della nuova nouvelle vague italiana: no, non è vero. Sei un buon regista. […] Sei stato il press agent più straordinario che ci sia nella gioventù italiana dai quarant’anni in giù, credimi. Che il film (Io sono un autarchico) poi sia…
Vecchia piccola borghesia,
per piccina che tu sia
non so dire se fai più rabbia,
pena, schifo o malinconia.
(Claudio Lolli)
Un piccolo funzionario ministeriale, buon padre di famiglia, marito devoto, cittadino rispettabile, vive la sua piccola vita insieme a moglie e figlio. Il piccolo funzionario ministeriale coltiva un piccolo sogno: vedere il figlio…
Un film intensissimo, autentico, profondissimo, evidentemente tratto da un soggetto splendido, come il romanzo di Cerami. Ma la regia di Monicelli, l’interpretazione eccelsa di Sordi, la resa collettiva del cast, l’adattamento in ogni sia parte, l’agilità, aggiungono valore a questo che può essere considerato un capolavoro, cui non do 10 solo per la cupezza del…
L’impiegato statale Giovanni Vivaldi (Alberto Sordi) ha consumato la sua piatta vita dedicandosi al lavoro dove però non è riuscito (o forse non ha voluto) emergere dalla condizione frustrante (ma comoda) del travet che annega (o si salva) nella routine.
Anche nella vita familiare ha messo alla base della coesione la tranquilla consuetudine; e ora che…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (28) vedi tutti
A mio avviso uno dei migliori film interpretati da Alberto Sordi, insolitamente calatosi in un ruolo drammatico. voto 8
commento di filmistaalle regole d'ordine borghese fa giuoco il senso,trasversale,di vendetta:facile a maneggiarsi,la cui violenza è ricatto d'interesse mummificato nel fondo da odio come prodotto d'inculcato livello(nondimeno psicologico) a edonismo:condivisa volgarità opportuna ai generi di traffico da parte,ieri e oggi,di Poteri -e,in effetto,politici- sub-umani
commento di feliniMonicelli e Sordi al massimo della forma.
leggi la recensione completa di SteVunzPorco mondo mai visto un Albero Sordi cosi. Oggi un film come questo c'è lo possiamo scordare. Shelley Winters bravissima 8..anche 8.5 Muccino Pieraccioni Accorsi capotondi, Riccardo Scamorza andate a fanculo e a lavorare in fabbrica
commento di PepsinaUno degli unici film a portare in scena la verità sulla massoneria e sui suoi biechi mezzi di controllo e predominio sul popolo, con metodi mafiosi e omertà. Il pessimismo del regista, però, pare male indirizzato: l'uomo non aspira al male, ma, anzi, proprio la sua attitudine innata al bene gli è stata ritorta contro dalla massoneria...
leggi la recensione completa di Souther78Quasi un film neorealista. Metafora di un italia che non ha mai saputo staccarsi dal raccomandatismo. Oggi è ancora così e sempre così sarà. E ifatti chi è stufo se ne va e non torna più. Diamo i posti di comando ai più incapaci e poi ci lamentiamo se le cose vanno male. Un gran film. Voto 8,5
commento di BradyUn autentico capolavoro del nostro cinema.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiDe profundis della commedia all'italiana. Voto: un 9 piccolo piccolo
leggi la recensione completa di ProfessorAbronsiusSemplicemente una delle vette più elevate della storia del cinema italiano. E non è un caso che i due pilastri siano Monicelli e un fantastico Sordi. Dalla scena al cimitero (dove si sorride amaro) in poi il film è un pugno allo stomaco potentissimo. Un classico inimitabile.
commento di silviodifedeQuesto film è la realtà, la tristezza, e lo schifo generazionale. Grazie Maestro.
commento di FiestaCapolavoro di Monicelli
leggi la recensione completa di Furetto60Film molto intenso, con Alberto Sordi bravissimo.
commento di Laura82Un Monicelli cupo e inquietante proprio come gli anni in cui è stato girato questo film.La prima parte sembra un Fantozzi un po' meno grottesco. Poi a metà c'è l'episodio che segna una virata decisa dalla parodia alla tragedia.
commento di Artemisia1593è più inquietante questo film di tutti i vari Rec Paranormal Activty ecc messi insieme.
commento di anddazmi ha colpito davvero questo film…bravissimo sordi davvero un capolavoro!
commento di picciottosordi come toto' da solo ti fa un film
commento di danandre67..drammatico…vero…crudo…Sordi magistrale …8,5/10
commento di GAPROVoto 7,5 Minaccioso
commento di luca826Drammatico, spietato, per certi versi sadico. Alberto Sordi si conferma (per chi aveva qualche dubbio)un grande attore anche nelle parti drammatiche…
commento di carlos briganteE' UN FILM ALLUCINANTE! ALCUNE SCENE SONO SCONVOLGENTI! IL FILM RENDE EFFICACEMENTE IL DRAMMA DEL PASSAGGIO DALLA 'NORMALITA' ' ALLA TRAGEDIA IMPROWISA E 'INPENSABILE'.DURO E PER NULLA CONSOLATORIO.GROTTESCO ANCHE,COME LA TRISTE REALTA'. DA OSCAR!
commento di GREENYForse il piu' bel film di Sordi.Commovente e crudele,difficile da dimenticare.
commento di Il FedeUno dei film piu' belli di Monicelli.Una pellicola amara che rispecchia le miserie piccole borghesi,scritto benissimo e con un Sordi mai piu' cosi' bravo. Capolavoro.
commento di CERAUNAVOLTAUn film che stringe il cuore. Un titolo che dice tutto. Un film che lascia parecchie domande da risolvere… Le piccole gioie di una borghesia appese ad un filo.
commento di sillabaMonicelli dirige Alberto Sordi che da vita ad un altro personaggio notevole, contraddistinto da mediocrità e meschinità; in questo caso agli aspetti macchiettistici si uniscono aspetti critici più diretti ed espliciti.
commento di LRenofilm duro, critica al bel paese dei 60-70 post "boom", in una borghesia incallita e corrotta
commento di Dr.LynchAmaro e folle allo stesso tempo, pecca di autocompiacimento nel finale.
commento di RamitoOttimo film con un ottimo Sordi.
commento di IVANSELVA