Regia di Vincente Minnelli vedi scheda film
Come una cameriera ai piani diventò stella del cinema. Grandi mezzi, ma qualcosa non funziona.
Si nota profusione di mezzi e buona volontà da parte di tutti, ma il risultato lascia a desiderare. Forse il problema principale – più che nella trama la quale può essere interessante – è in una sceneggiatura grossolana, che dipinge personaggi sopra le righe (soprattutto la contessa e lo scrittore), debordanti, eppure non molto consistenti e un po' confusi. Oltre a ciò, il continuo ricorso al flashback lascia perplessi, anche perché non sempre è chiaro quando esso cominci e finisca, e non si capisce sempre quando si tratta di immaginazione o realtà.
Gli elementi migliori sono la colonna sonora (non le canzoni, dozzinali, ma l'accompagnamento strumentale), le sequenze su Roma (turistiche ma non banali) e una Liza Minelli che ce la mette tutta. Mi è piaciuta anche la sequenza sul set del film, con la classica fretta e brulichio di tecnici di scena.
In complesso si lascia a guardare fino alla fine, ma sinceramente l'insuccesso a cui il film andò incontro mi sembra per una volta giustificato. La pellicola non riesce a coinvolgere e ad appassionare al destino della protagonista, e non è degna del suo regista. Peccato.
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