Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Eppure io, permettetemi, ma tutto sto capolavoro proprio non l'ho captato. Anche se la curiosità vorace con cui mi sono cimentata nella visione ha avuto la capacità di fomentare l'entusiasmo che comunque già era alla base. Senz'altro il cast è favoloso, Tognazzi primeggia su tutti, incondizionatamente, gli corre un po' dietro Noiret a cui corre dietro un Moschin in gran forma, iò resto però è solo leggenda popolare, con le zingarate che, alla lunga, annoiano protagonisti e spettatori e la supercazzola che di super ha davvero poco. Mario Monicelli sostituisce Pietro Germi, sceneggiatore prematuramente scomparso, e arricchische la pellicola di inquadrature da maestro classico e puro ma, l'eccessiva pacatezza e il lento scorrere della trama, lo rendono meno piacevole di quanto credessi. Delusa dalle (forse) troppo alte aspettative, lo rivedrei e lo consiglierei vivamente per l'istrionismo dei protagonisti che, seppur in forma e misura differente, caratterizza ogni attore che compare in scena. Ma la storia, troppo povera, quasi banale, non permette alla pellicola di decollare nel modo opportuno.
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