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Amici miei

Regia di Mario Monicelli vedi scheda film

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La recensione su Amici miei

di bradipo68
8 stelle

Amici miei rappresenta lo stato dell'arte della commedia all'italiana e contemporaneamente ne simboleggia idealmente il canto del cigno.Ultimo progetto di Germi che lui non vide realizzato per la prematura scomparsa,poi ripreso da Monicelli che però lo considerò sempre come un tributo fatto a un amico.Non è un caso che nei titoli di testa compare la dicitura"Un film di Pietro Germi".Questo film è la storia di un gruppo di vitelloni troppo cresciuti,sempre alla ricerca di un emozione nuova che per loro è rappresentata dall'ennesima goliardata(che loro chiamano zingarata),una storia di complicità più che di amicizia virile con un umorismo tutto toscano però capace di travalicare i confini della macchietta regionale.Il film dal punto di vista della struttura narrativa è episodico,vive degli scherzi e della varie situazioni esilaranti che si vengono a creare analizzando le diversi componenti del gruppo e il loro rapporto col modo circostante improntato a un inevitabile cinismo.Però anche così è talmente costante nell'alta qualità degli episodi rappresentati che acquista un uniformità impensabile.Spesso si dice che la comicità nasce dall'osservazione della realtà deformandola in funzione della risata dandole quasi un valore sociologico.Qui di sociologico c'è poco o nulla,c'è volontà di dissacrare,di divertirsi alle spalle del prossimo,di essere scorretti verso colui che si dimostra meno intelligente(vedere il complesso scherzo architettato alle spalle di Blier).Tutti i personaggi vivono di luce propria e tutti gli attori coinvolti danno del loro merito.L'unica nota di inquietudine è data dal personaggio del conte Mascetti,conte per modo di dire ma povero in canna e aiutato sovente dagli amici, a cui un magnifico Tognazzi infonde la sua vena malinconicamente guascona.Ma tutti i protagonisti di questo film sono entrati nell'immaginario collettivo:il Perozzi,il Necchi,il Melandri e il famigerato professor Sassaroli pieno di nipotine da parte di....Se dovessimo scegliere un simbolo di questo film è obbligatorio scegliere la sequenza degli schiaffoni alla stazione,poi anche ripresa nei sequel facendo emergere la vene d'amarezza per il tempo ormai passato, ma una menzione d'onore va anche al gioco della supercazzola del conte Mascetti...

Su Mario Monicelli

uno dei suoi film migliori

Su Ugo Tognazzi

ottima prova

Su Gastone Moschin

bravissimo

Su Philippe Noiret

flemmaticamente irresistibile

Su Adolfo Celi

un professore tutto da ridere

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