Regia di Luis Llosa vedi scheda film
Finche' "Lo specialista" tienea distanza i due protagonisti,con Stallone che spia la Stone al cimitero,e le telefona regolandosi con un timer per paura di essere intercettato,il film,pur barcollando vistosamente,sta in piedi(a parte la scena della rissa sul bus,di una comicita' quasi alleniana,anche se involontaria).Ma nella seconda parte crolla:e lo fa rovinosamente,mostrandosi in tutta la ridicola insulsaggine di cui è capace un telefilmaccio troppo lungo,inducendo lo spettatore,povero lui, a domandarsi se ha senso spendere miliardi nelle altissime retribuzioni che a volte(come questa) costano ai produttori piu' del resto della lavorazione.Effetti speciali,infatti,decisamente mediocri(la stanza che frana sul mare,vistosamente finto e "proiettato" dietro alle finestre),si salvano solo il commento musicale di John Barry,sprecato in questa occasione,e la prova di James Woods,l'unico a dare un minimo di credibilita' al personaggio:Eric Roberts assomiglia a un macigno vestito con una giacca,Rod stiger fa con molta maniera il boss della mala,e se Stallone costringe il pur bravissimo Ferruccio Amendola a una maratona di afonia(sia che il suo Ray Quick sia furioso,o che parli appassionatamente con la Stone,ha sempre lo stesso timbro di voce incolore),Sharon Stone si limita a rappresentare solo fisicamente May Munro,senza darle un minimo di spessore.Llosa,il regista,che nel precedente "One shhot one kill" semrava saper girara almeno le scene d'azione con buona tecnica,impacchetta male il prodotto commissionao,e indelebile rimane la sensazione di tirato via.
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