Regia di Quentin Tarantino vedi scheda film
Sappiamo tutti che Pulp Fiction è un CULT di Tarantino, come lo furono "Le Iene". Ha fatto moda, tendenza; è inutile stare qui a ragionare su questo, come farebbero i modaioli. Vado al sodo. Tarantino è un bravo regista, è bravo ad usare la telecamera, non sbaglia una scena, grazie alla fotografia. Da un punto di vista tecnico è ineccepibile. Ma a Tarantino piace la violenza e il linguaggio scurrile; non li rappresenta, li promuove, li pubblicizza, ... a lui piacciono, lo si capisce . Lui è caricaturale, surrealista, anzi iperrealista. Lui promuove la violenza, non si limita a farla vedere e riempie il film di parolacce; tra le più ripetute c'è fuck usato 281 volte in questo film. Non si può ascoltare, bisognerebbe vedere il film senza audio. Quanti Oscar ha vinto con Pulp Fiction?? Uno come migliore sceneggiatura originale, e lo credo bene!!!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
@dollyfc: secondo me anche in questo caso stai mentendo a te stessa. Guarda meglio, e vedrai che ben poche cose ti sono chiare.
alucune cose possono dare fastidio da persona a persona, o esaltare... ma questi sono gusti personali.
Pulp Fiction è OGGETTIVAMENTE un capolavoro del cinema, e un'opera d'arte, non si può discutere su questo...
il resto è superfuo e basato su gusti PURAMENTE personali, che ovviamente ognuno è liberissimo di esprimere, ed è bello discuterci sopra.
Probabilmente più originale dei film candidati all'Oscar ma il significato del termine e simile a quello che definisce certi sottogeneri di film. Le parolacce non scandalizzano nessuno considerando il soggetto: Criminali strafatti, serial killer, pugili eroici per caso, sangue e hamburger, ballerine drogate ecc... Se dal letame nascono i fiori la scena della storia dell'orologio è sublime come una battuta di Pierino Vitali. La critica americana si sarà stufata di buoni sentimenti e di troppo complessi film europei. Dieci anni prima Tarantino lo avrebbero schifato volentieri scambiando "Pulp Fiction" per una parodia grottesca di "Scarface" con Pacino (più numerose le ingiurie che i morti ammazzati).
In effetti anch'io trovo Tarantino molto sopravvalutato, non che non lo reputi un bravo regista/sceneggiatore, però lo apprezzo solo quando mi approccio ai suoi film come a del puro intrattenimento (i film che preferisco in tal senso sono proprio Pulp Fiction e Django), e penso che si possano considerare tali per dei buoni motivi: Tarantino è bravo a mescolare i generi che gli piacciono, tra i quali vi si possono trovare i B-movies, i film di exploitation e il cinema di genere, creando personaggi monodimensionali che però riescono a far divertire e ideando una continua fiera del nonsense e di battute trash. Evidentemente questo è quello che adesso piace alla gente (e in certe dosi anche a me, ma solo quando voglio vedere un film privo di qualsiasi serietà), però da qui a definirlo uno dei migliori registi di sempre (o anche solo dell'ultimo periodo) ce ne vuole. La critica dovrebbe un po' decidersi sul significato della parola "autore": la menano da decenni a Ridley Scott (mio regista preferito, mettiamolo in chiaro) accusandolo di essere solo un abile mestierante, quando in realtà nel suo cinema vi si possono riconoscere delle impronte di autorialità sia stilistiche (uso della luce, del montaggio, metodo di ripresa, ricerca della perfezione visiva e del dettaglio) sia contenutistiche (la presenza di personaggi in conflitto fra loro o con un'entità più forte, il rapporto padre-figlio, il tema del duello), mentre per Tarantino non si può dire lo stesso. Se da un lato è innegabile che ha uno stile tutto suo (vabbé, non proprio tutto, visto che è derivato da altri film e registi), i suoi film non hanno alcun contenuto di qualsiasi tipo, e questo è evidente in quella baracconata di "Bastardi senza gloria" (salvato solo dalla presenza dell'affascinante Melanie Laurent), in cui vi si leggono tutti i difetti del cinema di Tarantino, compresi dei personaggi macchiettistici e sopra le righe. Se proprio devo fare un impietoso confronto fra Scott e il suo contraltare, la differenza risiede nel fatto che uno è un raffinato demiurgo di cinema che può decisamente fregiarsi del titolo di maestro, avendo diretto film in quasi tutti i generi cinematografici esistenti, mentre l'altro è un abile mestierante (chissà che ne penserebbe certa gente di questa affermazione) capace solo di dirigere sempre lo stesso tipo di film cambiando la trama, con una passione cinefila per il trash e che cavalca le mode del momento, anzi le impone, e purtroppo il riscontro di pubblico e critica che esibisce non può che farci capire quanto si sia coattizzata la gente negli ultimi vent'anni.
Un saluto da George Smiley de La Talpa.
Grazie @georgesmiley per il tuo prezioso intervento. Io non sono un appassionato di Tarantino, viceversa Ridely Scott rimane tra i miei registi preferiti (sopratutto nel genere fantascientifico o nel descrivere scene di guerra). Ad ogni modo penso che entrambi i registi meritino, sia pure per motivi diversi, di essere chiamati "Autori" e "Maestri" per aver dato un impronta originalissima al loro filone cinematografico, in qualche modo tipizzandolo e rendodolo facilmente riconoscibile. Fermo restando che entrambi hanno toccato vette importanti e, in alcuni casi, hanno miseramente toppato. Le vette di Tarantino per me rimangono Jackie Brown e Kill Bill 1 e 2; per R. Scott Blade Runner e Alien. Ma non mancano i tonfi: per Tarantino Pulp Fiction (mi odieranno i suoi fans ... pazienza) e per R. Scott errori mandornali sono stati Prometheus e Hannibal. Un caro saluto.
Commenta